La Cia ha pubblicato online per la prima volta 13 milioni di documenti desecretati
Dai rapporti sugli avvistamenti Ufo agli esperimenti del progetto Stargate sui poteri psichici, i documenti dell'intelligence americana sono consultabili con un clic
Sono circa 13 milioni le pagine dei documenti confidenziali desecretati dalla Cia e diffusi online per la prima volta. I documenti, suddivisi in quasi 800mila file, includono documenti di Henry Kissinger, segretario di Stato durante le presidenze Nixon e Ford, diverse analisi dell’agenzia di intelligence statunitense e ricerche scientifiche.
I file appartenenti al Cia Records Search Tool (CREST) sono stati pubblicati online dopo una causa legale di due anni promossa contro la Cia da un’organizzazione no-profit che lotta per la libertà d’informazione, chiamata MuckRock.
Tra i documenti più insoliti adesso reperibili online ci sono informazioni sugli avvistamenti di Ufo, una serie di rapporti sui dischi volanti e le ricette per l’inchiostro invisible.
Sono state pubblicate in rete inoltre le carte del cosiddetto progetto Stargate, nome in codice utilizzato per indicare gli studi della Cia sull’esistenza di poteri psichici e la percezione extrasensoriale.
Questi includono i test del 1973 su Uri Geller, la celebrità israeliana che affermava di avere poteri psichici.
Gli appunti mostrano come Geller fosse in grado di replicare parzialmente disegni eseguiti in un’altra stanza con un’accuratezza variabile, ma a volte precisa. Tanto da spingere i ricercatori a scrivere che lui aveva “dimostrato la sua abilità percettiva paranormale in maniera convincente e inequivocabile”.
(Uno dei documenti dello studio sui poteri psichici di Uri Geller, in cui lui replicava parzialmente disegni eseguiti in un’altra stanza dai ricercatori. L’articolo continua sotto la foto)
Molte di queste informazioni erano state rese note nella metà degli anni Novanta, ma era possibile accedervi esclusivamente dai computer degli archivi nazionali in Maryland, e solo in certi giorni ed entro determinati orari.
Dopo aver annunciato la pubblicazione online a novembre 2016, ora la Cia ha reso invece tutti i documenti dell’archivio accessibili con un semplice clic sul suo sito a questo link.
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