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All’aeroporto di Genova il pesto fa eccezione alle regole sui liquidi a bordo

L’iniziativa è resa possibile grazie all’autorizzazione dell’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), e al lavoro congiunto dell’ASCOM e della fondazione Flying Angels Onlus

Di TPI
Pubblicato il 23 Giu. 2017 alle 12:45 Aggiornato il 19 Apr. 2018 alle 18:11

Spray, gel, dentifrici, shampoo, ma anche miele e creme spalmabili come la Nutella sono solo alcuni tra i “non ammessi” a bordo di un aeroplano.

Chi viaggia spesso in aereo, per lavoro o per piacere, lo sa: il trasporto di liquidi nel bagaglio a mano è consentito fino a una quantità di 100 millilitri per prodotto. Ogni fluido, introdotto all’interno di appositi contenitori, deve essere a sua volta inserito in una busta di plastica trasparente, per un volume complessivo che non superi il litro.

La norma è stata introdotta nel gennaio 2006, in seguito ad un attacco terroristico sventato nell’estate dello stesso anno in Inghilterra. Gli attentatori avevano creato e portato a bordo una soluzione esplosiva, camuffandola attraverso l’uso di una bottiglia simile alla nota bevanda Gatorade.

Da allora il limite consentito per i liquidi a bordo di un velivolo è diventato una questione centrale per la sicurezza dei passeggeri. Ma qualcosa sta cambiando: unica deroga, il pesto genovese.

Dal 1 giugno 2017, i turisti in visita a Genova potranno infatti comprare e imbarcare come bagaglio a mano fino a 500 millilitri di pesto, ma solo quello con il bollino “Il Pesto è buono”.

La proposta di alzare la quantità del tipico condimento ligure a base di basilico genovese arriva dall’Aeroporto di Genova (Ascom): secondo i dati raccolti, ogni tre mesi vengono sequestrati all’interno dell’aeroporto circa cinquecento barattoli di pesto “fuorilegge”.

“Da tempo ci eravamo resi conto che la norma sui liquidi nel bagaglio a mano costringeva tanti genovesi e turisti a lasciare a terra i barattoli pesto al momento di partire dal nostro scalo. Parliamo di circa cinquecento barattoli all’anno: uno spreco, ma anche un danno di immagine e un’occasione mancata di promozione delle nostre eccellenze.

Per questo abbiamo chiesto alla direzione di ENAC di trovare una soluzione che consentisse, sempre nel massimo rispetto della sicurezza, di salire a bordo degli aerei in partenza da Genova portando con sé il pesto, sia quello fatto in casa sia quello comprato in negozio”, spiega Marco Arato, Presidente dell’Aeroporto di Genova. 

Grazie alla collaborazione tra ENAC e Aeroporto di Genova è stata così messa a punto una procedura dedicata: i passeggeri che vorranno partire con del pesto nel bagaglio a mano dovranno solo richiedere nei negozi convenzionati o presso la biglietteria dell’aeroporto l’apposito bollino da apporre sul vasetto, versando un contributo di 50 centesimi di euro.

L’iniziativa è resa possibile grazie all’autorizzazione dell’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), e al lavoro congiunto dell’ASCOM e della fondazione Flying Angels Onlus.

Oltre a garantire un maggior controllo sul trasporto di prodotti illegali e a promuovere l’eccellenza enogastronomica italiana, “Il Pesto è buono” ha soprattutto un’anima sociale importante. Comprando il pesto con il bollino dell’iniziativa i turisti contribuiscono infatti alla causa della Flying Angels Onlus: trasferire per via aerea bambine e bambini affetti da patologie gravi verso l’Ospedale Pediatrico Gaslini, dove possono ricevere apposite e più immediate cure.

“Siamo molto onorati di essere i beneficiari di questa iniziativa, che rappresenta una modalità intelligente e originale di fare rete e creare sinergie – commenta la Fondazione Flying Angels Onlus -. Per noi ogni contributo è fondamentale per garantire il prossimo volo aereo a un bambino che ha urgenza di ricevere cure ospedaliere salvavita. E le richieste sono sempre di più. Grazie quindi ad Aeroporto di Genova e ad ASCOM, e a tutti coloro che vorranno aderire all’iniziativa, perché il pesto non solo è buono, ma fa anche del bene!”.

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