“L’Europa può pensare al green pass, ma fino a che non sarà vaccinata la fascia di popolazione che realmente viaggia, cioè la fascia 60-20 anni , il settore non riparte veramente . E poi ci sono ancora troppe incertezze, le persone non stanno prenotando le vacanze e pertanto le agenzie di viaggio non hanno ricominciato a lavorare. Dopo 14 mesi durissimi, che hanno visto chiudere il 10% delle 9600 agenzie presenti sul territorio italiano e, in previsione, un altro 10% in procinto di chiudere, non sta ancora ripartendo il lavoro degli agenti di viaggio.” Lo afferma la Presidente di Fiavet, Ivana Jelinic. “La vita degli agenti di viaggio è stata doppiamente dura: non solo l’arresto brusco dell’attività, ma anche l’immensa difficoltà di decifrare protocolli e normative per quei pochi clienti che sono stati costretti a viaggiare, per lavoro o necessità, in questo tempo di pandemia”.
“Non è cambiato molto dallo scorso anno, ci sono senz’altro Paesi più attivi di noi. La Germania, per esempio, che sta lavorando a creare accordi e corridoi privilegiati con le destinazioni turistiche per i propri concittadini che vogliano viaggiare. Da noi hanno sollevato un vespaio i due aerei che sono andati alle Canarie a Pasqua, mentre i tedeschi erano lì a migliaia.
E poi la Grecia, che è molto più avanti di tutti, e sta provvedendo a vaccinare la popolazione non solo nelle isole ma anche tutti gli operatori del turismo.
Perfino l’Egitto si sta attivando e vaccinerà entro maggio tutti gli operatori del turismo delle regioni costiere. Adesso in Italia c’è un ministero anche per il Turismo e senz’altro questo potrà dare una spinta positiva a tutto il settore”
Anche quest’anno le vacanze verranno organizzate last minute se non addirittura last second e saranno in gran parte in Italia. Mare ma anche montagna, soprattutto in una casa o in appartamento. C’è ancora diffidenza nei confronti degli alberghi che invece hanno protocolli di sicurezza eccellenti, come si è visto la scorsa estate. Anche le crociere, che sono già ripartite in assoluta sicurezza, saranno richieste. Se poi il nostro Paese riuscirà a chiudere degli accordi e dei protocolli con Paesi stranieri, ci sarà anche qualche vacanza all’estero.
“Non nascondo la delusione per la riduzione dei fondi a 6,68 miliardi dai 9 previsti nella bozza precedente. In più sono da condividere con la cultura, al turismo andranno 2,4 miliardi così suddivisi: 1,8 miliardi per la competitività del settore turistico, 500 milioni per Roma e 100 milioni per il turismo digitale. Non è ancora chiaro come saranno resi operativi questi fondi ma io penso che sia fondamentale impiegarli innanzitutto per la formazione e lo sviluppo delle capacità manageriali degli operatori del turismo, per l’incremento della tecnologia e per incentivare l’internazionalizzazione. In ogni caso, se il governo penserà a un tavolo di lavoro con gli operatori nel turismo, noi come categoria saremo ben lieti di dare il nostro contributo.”
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