Celeste Lai è una nota Property Manager of Luxury Apartments. In questa nostra intervista ci svela i segreti del suo lavoro e le sfide che presenta la gestione dell’immobiliare al giorno d’oggi.
Puoi raccontarci brevemente chi sei e come sei arrivato a lavorare nel settore della gestione di affitti brevi?
“Un po’ per gioco e un po’ per caso ma soprattutto ho cercato di conciliare le mie due grandi passioni: i viaggi e l’architettura. Ho iniziato con una piccola casa a Trastevere, nel cuore di Roma: stava per nascere mio figlio e la casa non era più adatta alle mie esigenze cosi ho deciso, per gioco appunto, di intraprendere la strada dell’ospitalità! L’ho ristrutturata con cura pensando al confort dei miei ospiti e poi ho iniziato il viaggio nel mondo dei property manager quando ancora non esisteva questa figura professionale nella gestione degli affitti brevi”.
Qual è stato il tuo percorso professionale prima di diventare property manager?
“Mi sono laureata alla facoltà di architettura ed è per questo che quando un appartamento mi viene affidato cerco di trasformarlo per far emergere la sua anima in modo che gli ospiti possano coglierla. Adoro immaginare le storie che si susseguono negli ambienti che progetto e gestisco; è emozionante pensare di aver progettato lo spazio che ospita i ricordi di un viaggio, con “celeste’s place you can make your memories”.
In cosa consiste esattamente il tuo lavoro di property manager? Quali sono le principali responsabilità quotidiane?
“Questo è un lavoro che si sviluppa su più livelli: gli ospiti che soggiornano nelle mie strutture, i clienti che mi affidano le loro case, la gestione quotidiana delle mansioni dei miei dipendenti ecc… Tutto deve avere ad una perfetta organizzazione ed armonia affinché l’esperienza sia unica e redditizia”.
Quali sono le principali sfide che affronti nella gestione di una proprietà? Come le affronti?
“Ogni proprietà è un mondo a sé, unica. La sfida è tirarne fuori l’essenza, la peculiarità. Oggi è una professione inflazionata quindi avere una struttura che venga gestita con carattere e stile è fondamentale, il viaggio è un esperienza a tutto tondo”.
Qual è la parte più soddisfacente del tuo lavoro quando si tratta di interagire con i clienti?
“Venire in contatto con tante persone diverse, provenienti da tutto il mondo che hanno scelgono per il loro viaggio la mia struttura già è di per se emozionate! È mio dovere far in modo che il loro viaggio sia costellato di bei ricordi”.
Quali sono le qualità più importanti che un property manager deve avere?
“Direi sicuramente la gentilezza e la curiosità, l’insieme di queste caratteristiche è alla base del lavoro di un buon property manager”.
Quali pensi siano le principali sfide per il settore della gestione immobiliare oggi, soprattutto in un contesto di mercato in continua evoluzione?
“La sfida principale è non perdere autenticità, non creare strutture asettiche e tutte uguali. Avere delle linee guida da seguire nella prospettiva di una qualità diffusa anche in questo settore che ha tante piccole realtà a differenza dell’hospitality classica”.
Come vedi l’evoluzione del settore nei prossimi anni? Ci sono tendenze che ritieni fondamentali per il futuro della professione di property manager?
“Più che altro mi auguro una professionalità in crescita: la mia visione di property manager ha a che fare con la professionalità e la cura dei dettagli. Ogni casa che mi affidano ha un anima ed io intendo trasmettere l’unicità ai clienti che soggiornano. Roma, l’Italia è un Paese unico dove è possibile cogliere le stratificazioni del tempo, bisogna essere però accompagnati e prendere consapevolezza della meraviglia”.
Hai qualche progetto futuro o obiettivo professionale che desideri raggiungere nel tuo campo?
“Il progetto più imminente è ala creazione di corsi di formazione per chi desidera approcciare a questo lavoro con competenza e professionalità senza tuttavia perdere la propria identità!”.