Terremoto 7.9 in Turchia: migliaia di morti accertati
Una violenta scossa sismica di magnitudo 7.9 ha colpito la Turchia meridionale e la Siria settentrionale, abbattendo edifici e innescando una frenetica ricerca di sopravvissuti tra le macerie nelle città e nei paesi di tutta l’area. Secondo i nuovi dati aggiornati, continua ad aggravarsi il bilancio delle vittime: ormai i morti sono oltre 2.600, stando agli ultimi dati. In Turchia i morti sono fino a questo momento 1.541. Nella Siria controllata dal governo i decessi sono 538, altri 390 nella parte di territorio siriano controllato dall’opposizione.
Un nuovo terremoto di magnitudo 7.5 è stato registrato alle ore 11:24 italiane a circa 9 ore dal forte evento di questa notte delle ore 02:17 di magnitudo M 7.9. Lo riporta l’Ingv. Questo secondo forte evento è stato localizzato sempre nella Turchia sud-orientale al confine con la Siria, 60-70 km a nord-est del precedente, nei pressi della città di Elbistan. Il terremoto ha avuto un ipocentro a circa 28 km di profondità ed è stato fortemente risentito in un’area molto vasta della Turchia e della Siria.
“Stiamo affrontando il più grande terremoto che abbiamo visto in 24 anni in questa regione. Finora si sono verificate 100 scosse di assestamento. Circa 53 di loro sono più di 4 gradi (sulla scala Richter). Sette di loro sono più di 5 gradi. Possiamo dire che questi terremoti continueranno nei prossimi giorni”. Lo afferma il dottor Haluk Özener, direttore dell’osservatorio Kandilli e istituto di ricerca sui terremoti, come riporta la Bbc in lingua turca.
Al momento “non risultano feriti o morti tra i connazionali” nelle zone colpite dal sisma in Turchia e Siria. Lo rendono noto fonti della Farnesina.
Secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) italiano e del servizio di monitoraggio geologico statunitense Usgs, il sisma in Turchia ha avuto ipocentro a circa 25 km di profondità ed epicentro nella provincia di Gaziantep.
Numerose scosse di assestamento hanno seguito, la prima, con la più forte, 11 minuti dopo, di magnitudo 6,7. Il terremoto è stato avvertito anche in Libano, Grecia, Israele e Cipro. La scossa è stata seguita da una replica di magnitudo 6.7.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha inviato su Twitter i suoi “migliori auguri” a tutti i cittadini colpiti dal terremoto in Turchia: “Speriamo di superare questo disastro insieme, il più presto possibile e con il minor numero di danni”, ha scritto. Erdogan ha spiegato che le squadre di ricerca e soccorso sono state immediatamente inviate nelle aree colpite dal sisma e che altre unità sono in stato di allerta.
Distrutto il castello di Gaziantep
La ong di protezione civile siriana White Helmets (Caschi Bianchi) ha dichiarato lo stato di emergenza nel nord-est del Paese e ha lanciato un appello alle organizzazioni umanitarie internazionali affinché intervengano con aiuti in tempi rapidi. Il sisma è avvenuto alle 4:17 del mattino (le 2:17 ora italiana) e ha avuto il suo epicentro nei pressi di Gaziantep, città del sud est della Turchia a una cinquantina di chilometri dal confine siriano. Centinaia gli edifici distrutti dal sisma: oltre alle abitazioni, è quasi completamente crollata la Chiesa dell’Annunciazione di Iskenderun, cattedrale cattolica risalente al 19esimo secolo. Ridotto a un cumulo di macerie il castello di Gaziantep, struttura di epoca romana costruita nel terzo secolo. Le operazioni di soccorso continuano, si stima che moltissime persone siano ancora sotto le macerie e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan viene costantemente informato sulla situazione.
Un terremoto di magnitudo 7,8 seguito da forti scosse di assestamento, ha colpito la Turchia orientale al confine con la Siria. In entrambi i paesi si segnalano ampie distruzioni e vittime. Il sisma è stato avvertito anche in Iraq, Libano, Israele e Territori palestinesi occupati pic.twitter.com/q2Ix7eFdi1
— michele giorgio (@michelegiorgio2) February 6, 2023
Apello devastata
Decine sono i palazzi di Aleppo, martoriata città siriana in parte distrutta dalla guerra, sono crollati nella notte a seguito del terremoto che ha colpito il nord-ovest della Siria e il sud della Turchia. Lo riferisce la tv di Stato siriana, mentre da Aleppo giungono notizie, non verificabili sul terreno, di circa un “migliaio” di persone intrappolate sotto le macerie.
Borrell, l’Ue è pronta ad aiutare
“Un terremoto devastante ha scosso la Turchia e la Siria questa mattina, causando la morte di centinaia di persone e il ferimento di molte altre. I nostri pensieri sono rivolti alle popolazioni della Turchia e della Siria. L’Ue è pronta ad aiutare”: lo scrive in un tweet l’Alto Rappresentante per la Politica Estera Josep Borrell.
Leggi l'articolo originale su TPI.it