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Un terremoto di magnitudo 3.2 sulla scala Richter è stata avvertito a 4 km da Gallicano nel Lazio. La scossa, registrata a una profondità di 10 chilometri, ha fatto fermare i sismografi 52 minuti dopo la mezzanotte di sabato 29 dicembre 2018, ma non si hanno notizie di danni.
L’evento è stato avvertito anche a Roma soprattutto da chi abita ai piani alti degli edifici della Capitale, in particolare nella zona est.
La Sala operativa regionale della Protezione civile del Lazio comunica che non si segnalano danni a persone o cose, “ma solo tanto spavento tra la popolazione”, per la scossa di terremoto di magnitudo 3.2 con epicentro tra Gallicano nel Lazio e Colonna e che ha interessato anche la zona est di Roma.
Il sisma – registrato alle 00.52 – ha avuto come epicentro la zona di Gallicano nel Lazio ad una profondità di 10 chilometri ed è stato chiaramente avvertito dalla popolazione.
In una nota la Protezione civile regionale segnala che il presidente Zingaretti è rimasto in contatto con i vertici della Protezione civile regionale per monitorare la situazione e valutare ogni tipo di emergenza.
Le associazioni di volontariato della Protezione civile regionale sono intervenute immediatamente per verificare la situazione e valutare ogni tipo di necessità per la popolazione.
Qui le ultime notizie in tempo reale sulle scosse di terremoto in Italia. La lista delle principali rilevazioni di INGV (Istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia), città per città, regioni per regioni, giorno per giorno.
I terremoti nella storia d’Italia
Scrive la stessa Ingv sul proprio sito:
“Guardando la mappa dei terremoti italiani dall’anno 1000 al 2006 è facile notare che i terremoti spesso avvengono in zone già colpite in passato.
Gli eventi storici più forti si sono verificati in Sicilia, nelle Alpi orientali e lungo gli Appennini centro-meridionali, dall’Abruzzo alla Calabria. Ma ci sono stati terremoti importanti anche nell’Appennino centro-settentrionale e nel Gargano”
Terremoto oggi: la mappa della pericolosità sismica in Italia dell’Istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia (Ingv)
“Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto la scossa massima ha comunque probabilità di verificarsi molto basse”, spiega l’Ingv.
Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia.
Terremoto cosa fare e cosa non fare
Dal vademecum della Protezione Civile:
- Se sei in un luogo chiuso, mettiti sotto una trave, nel vano di una porta o vicino a una parete portante.
- Stai attento alle cose che cadendo potrebbero colpirti (intonaco, controsoffitti, vetri, mobili, oggetti ecc.).
- Fai attenzione all’uso delle scale: spesso sono poco resistenti e possono danneggiarsi.
- Meglio evitare l’ascensore: si può bloccare.
- Fai attenzione alle altre possibili conseguenze del terremoto: crollo di ponti, frane, perdite di gas ecc.
- Se sei all’aperto, allontanati da edifici, alberi, lampioni, linee elettriche: potresti essere colpito da vasi, tegole e altri materiali che cadono.
- Assicurati dello stato di salute delle persone attorno a te e, se necessario, presta i primi soccorsi.
- Esci con prudenza, indossando le scarpe: in strada potresti ferirti con vetri rotti.
- Se sei in una zona a rischio maremoto, allontanati dalla spiaggia e raggiungi un posto elevato.
- Raggiungi le aree di attesa previste dal Piano di protezione civile del tuo Comune.
- Limita, per quanto possibile, l’uso del telefono.
- Limita l’uso dell’auto per evitare di intralciare il passaggio dei mezzi di soccorso.