Uno studio italiano pubblicato sulla rivista Tectonics ha rivelato che il terremoto del 2016 in Centro Italia e quello che nel V secolo d.C. danneggiò il Colosseo e altri monumenti di epoca romana hanno qualcosa in comune.
In entrambi i casi infatti gli eventi sismici sono stati causati dal sistema di faglie del monte Vettore che si è attivato nel 2016 e che secondo gli esperti genera terremoti distruttivi a intervalli compresi fra 1.500 e 2.100 anni circa.
Secondo quanto riportato da Paolo Galli, geofisico del Dipartimento della Protezione civile e da altri esperti nell’articolo da loro pubblicato sul giornale dell’Unione dei geofisici americani, la faglia del monte Vettore non è così dormiente come si era creduto fino a questo momento.
Grazie alle nuove informazioni e ai dati raccolti negli ultimi 20 anni, si è infatti scoperto che la faglia del monte Vettore era stata responsabile di un terremoto che nel 443 d.C. aveva colpito sempre il Centro Italia, causando danni anche al Colosseo e ad altri monumenti di Roma.
Tra gli edifici danneggiati in quell’occasione anche la Basilica di San Paolo Fuori le Mura, che fu danneggiata nuovamente in occasione del terremoto del 2016, quando una crepa si aprì nella facciata e alcuni cornicioni caddero dal soffitto.
Gli esperti sapevano già che la faglia era responsabile anche di un terremoto di 1576 anni fa, ma prima d’ora non si era mai arrivati a legare i diversi eventi sismici tra di loro.
I nuovi studi hanno però rivelato che negli ultimi 9mila anni il sistema geologico della faglia sarebbe stato responsabile di sei diversi eventi sismici in superficie, tra cui il terremoto del 443 d.C. e quello del 2016.
La ricerca è importante anche perché evidenzia come le faglie silenti potrebbero essere una minaccia, motivo per cui è necessario monitorarle.