Circola su internet la bufala, perché di bufala si tratta, secondo cui in caso di terremoto grave, la magnitudo venga “abbassata” ad arte per evitare che lo stato paghi i danni della ricostruzione. Come ogni altra tesi complottista, ha una velocità di circolazione sul web, tramite tweet, post su Facebook o blog, video su Youtube, altissima.
Come già i giornali più autorevoli e lo stesso Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) hanno provveduto a smentire, si tratta di una storia evidentemente falsa, in un clima di polemiche generali che seguono puntuali eventi tragici come un terremoto.
Secondo i complottisti di turno, per esempio, la magnitudo del terremoto del centro Italia del 24 agosto sarebbe stata abbassata da 6.2 a 6.0. Spiega l’Ingv: “Come qualsiasi parametro fisico, la stima della magnitudo è affetta da incertezza. In particolare il valore di magnitudo calcolato dall’INGV è 6.0 ± 0.3. I dati utilizzati e i parametri del modello crostale di riferimento possono differire contribuendo all’incertezza della stima. L’INGV utilizza un modello delle velocità crostali calibrato proprio per l’Italia centrale e una densità di stazioni sismiche maggiore di quello delle altre agenzie internazionali che utilizzano modelli di velocità globali”.
E ancora, specifica l’Istituto, “il valore della magnitudo NON è utilizzato per il risarcimento dei danni prodotti dai terremoti; per questo scopo in passato sono stati utilizzati i valori di intensità calcolata sulla base della scala Mercalli (in realtà la scala Mercalli-Cancani-Sieberg)”, ovvero una scala che misura l’intensità di un terremoto mediante gli effetti distruttivi che esso produce sulla superficie terrestre su persone, cose e manufatti. Non viene usata quindi una scala che misura la magnitudo come la Richter, dal momento che è necessario tener conto dei danni specifici che un terremoto provoca in una determinata area.
Inoltre, la legge di cui si fa menzione, il decreto-legge n. 59 del 15 maggio 2012 convertito dalla legge n. 100 del 12 luglio 2012: disposizioni urgenti per il riordino della protezione civile, ovvero quella chiamata in causa per sostenere la tesi che lo stato non pagherebbe i danni per i terremoti inferiori alla magnitudo 6.2, è stata soppressa dalla legge n.100 del 12 luglio 2012 poco dopo il terremoto in Emilia Romagna, per consentire la copertura dei danni al 100 per cento.
Enrico Mentana, direttore del Tg La7, ha scritto in merito al terremoto del centro Italia: “Nelle prime ore di una tragedia che ha cancellato centinaia di vite umane c’è gente che invece di prendere a cuore la sorte di un pezzo del paese pensa bene di avvelenare i pozzi, confezionando bufale che creano sconcerto, diffidenza, avversione, sfiducia e odio sociale, nel momento che dovrebbe essere della solidarietà. Qualcuno ora salterà su: non è vero che è una bufala! Lo è, ve l’assicuro, ed è pure peggio. Emerge infatti periodicamente dopo ogni sisma”, ha scritto il giornalista allegando link di articoli risalenti al periodo del terremoto in Abruzzo del 2009.