Il primo tweet in assoluto del fondatore di Twitter, Jack Dorsey, è stato venduto all’asta per beneficenza per l’equivalente di 2,9 milioni di dollari a un uomo d’affari malese, che si è detto convinto della bontà del proprio investimento, paragonato addirittura alla Gioconda di Leonardo da Vinci.
Il tweet, che diceva “ho appena impostato il mio twttr”, è stato pubblicato per la prima volta il 21 marzo 2006 ed è stato pagato dal manager malese Sina Estavi, amministratore delegato della società tecnologica Bridge Oracle, con ether, una criptovaluta rivale dei bitcoin.
Ma com’è possibile “comprare” un tweet? Secondo la BBC, il primo cinguettio di Dorsey, che ha annunciato l’intenzione di convertire i proventi in bitcoin per donarli all’Africa Covid-19 Response Fund dell’ong Give Directly, è stato venduto come un token non-fungibile (NFT), ossia un certificato digitale che dimostra il proprietario di una foto, un video o un’altra forma di contenuti online. Ciascun NFT è unico e funge da oggetto da collezione che non può essere duplicato.
Il primo tweet della storia era stato messo all’asta sulla piattaforma digitale Valuables, di proprietà della società statunitense Cent, che tratterà il 5 per cento dei proventi della vendita. Il cinguettio di Dorsey resterà comunque visibile a tutti su Twitter, mentre Estavi riceverà un certificato, firmato digitalmente e autorizzato dal fondatore del colosso tecnologico insieme ai metadati del tweet originale.
This is not just a tweet!
I think years later people will realize the true value of this tweet, like the Mona Lisa painting https://t.co/vnA5pz3esQ
— Estavi (@sinaEstavi) March 22, 2021
“Questo non è solo un tweet!”, ha sottolineato Estavi sul proprio profilo Twitter. “Penso che tra alcuni anni le persone realizzeranno il vero valore di questo tweet, come il dipinto della Gioconda”.