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Cercasi ghostwriter per OnlyFans: così gli autori vengono reclutati sul web per chattare al posto delle star

Tra le caratteristiche richieste: capacità di linguaggio, di costruzione di relazioni, e, ovviamente, di vendita. I ghostwriter di OnlyFans scrivono al posto dei creator, ma uno dei compiti più importanti è quello di vendere e di fare upselling

Di Elisa Serafini
Pubblicato il 19 Dic. 2022 alle 14:28 Aggiornato il 12 Gen. 2023 alle 10:31

Cercasi ghostwriter per OnlyFans: così gli autori vengono reclutati sul web

“Cerchiamo chatter e sexter OnlyFans con esperienza”. Recitano così 107 annunci pubblicati in un solo giorno sulla piattaforma di freelance Upwork, uno dei siti più utilizzati da lavoratori freelance per cercare e gestire lavori online. 

La ricerca è rivolta a freelance che possano ricoprire i panni di creator OnlyFans, celebre servizio internet di abbonamento a contenuti, utilizzato principalmente da sex worker, che producono contenuti pornografici, oltre che, in misura minore, da musicisti, chef, esperti di fitness e altre tipologie di creator, su cui la piattaforma sembra voler investire maggiormente, forse con l’obiettivo di un cambio di rotta reputazionale.

OnlyFans è un social network, come Instagram, YouTube e Facebook. Ma a differenza di YouTube (che vieta “contenuti espliciti destinati a essere sessualmente gratificanti”) e Instagram (che consente solo “nudità in foto di dipinti e sculture”), OnlyFans permette tutto, e permette ai creator di guadagnare dai loro abbonati. 

Con un fatturato che ha sfiorato il miliardo di dollari nel 2021, la società, con sede a Londra, ospita 150 milioni di utenti, oltre un milione e mezzo di creator ed è diretta da Amrapali “Ami” Gan, manager indiana-americana. 

Il successo di OnlyFans, salito agli onori delle cronache per i casi di ex insegnanti, modelle e la più recente ex hostess di Gardaland (richiamata dal parco per aver creato un profilo sulla piattaforma) è legato alla possibilità di interazione tra creator e abbonato.

Niente di questo era possibile sulle piattaforme tradizionalmente legate al sex work, come Youporn. Una dinamica interattiva che ricorda il mondo dell’intrattenimento per adulti legato alle webcam: modernizzazione di una pratica degli anni 2000, ai giorni nostri. 

Rispondere a centinaia di iscritti, però, non è facile. Anzi, può risultare proprio impossibile.

Così i sistemi di messaggistica privata delle e dei creator sono spesso gestiti da bots o ghostwriter e assistenti che vengono reclutati sulle piattaforme riservate ai freelance.

D’altronde chi scrive un articolo di giornale o un libro come ghostwriter, potrebbe avere tutte le competenze per gestire una conversazione da remoto con una buona capacità di linguaggio.

Ciò che viene ricercato, all’interno degli annunci, è però esperienza in “sexting”, scrittura di contenuti espliciti e sessuali: quelli che fanno guadagnare i creator e mantengono gli abbonati attivi sulla piattaforma.

Tra le caratteristiche richieste: capacità di linguaggio, di costruzione di relazioni, e, ovviamente, di vendita. I ghostwriter di OnlyFans scrivono al posto dei creator, ma uno dei compiti più importanti è quello di vendere e di fare upselling. Hai sottoscritto un abbonamento? Ti propongo un altro prodotto o servizio, ovviamente ad un costo maggiorato.

L’acquisizione del cliente, come in ogni servizio, rappresenta il costo e lo sforzo più elevato nella strategia marketing: una volta acquisito, il cliente va valorizzato il più possibile.

Così gli assistenti di OnlyFans ricevono un fisso e delle commissioni, basate sul numero di vendite effettuate attraverso i messaggi privati.

Sulle piattaforme di lavoro freelance si propongono i professionisti: quasi tutti sono uomini, provengono da tutto il mondo, hanno dai 18 ai 30 anni e una grande dimestichezza con l’online.

Timothy è un OnlyFans chatter, vive nelle Filippine, e da otto mesi affianca il lavoro di graphic designer a quello di chattatore professionista per i creator della piattaforma. 

Lavora oltre 60 ore alla settimana e fino ad oggi ha guadagnato oltre 50.000 dollari, con una paga oraria di 10 dollari all’ora. Timothy, come Lica, un’altra professionista, ha iniziato come esperto SEO, in linguaggio dei motori di ricerca.

La capacità di utilizzare le parole giuste per posizionare i business sui motori di ricerca è stata trasformata in capacità di usare le parole giuste per vendere agli abbonati dei sex worker di OnlyFans. Un business ancora più lucrativo. 

Interpellata da TPI, OnlyFans non ha rilasciato commenti su questo tema, ma ha segnalato uno dei termini e condizioni della piattaforma, che assegna la responsabilità legale di ogni attività al creator, ed esclude responsabilità di terzi, come agenti o assistenti.

Gli assistenti di OnlyFans, però, possono anche essere dei veri e propri bot: sistemi automatizzati per gestire ticket di richiesta, assistenza e per interagire con gli abbonati.

Questa pratica è vietata dalla piattaforma che inserisce nei suoi termini e condizioni la richiesta di non utilizzare “pratiche ingannevoli” e bot o sistemi automatizzati di risposta. 

Una condizione un po’ naive, se pensiamo alle evoluzioni attuali dell’intelligenza artificiale e all’uso dei bot in qualunque sistema di assistenza clienti. 

Alcuni creator utilizzano i chatbot per inviare messaggi personalizzati ai loro abbonati. 

Questi messaggi possono includere aggiornamenti su nuovi contenuti, offerte speciali, a intervalli specifici o in risposta a determinati fattori, ad esempio quando un abbonato si iscrive o rinnova l’abbonamento.

“Ti farò sognare, se vuoi, posso fare una foto con un foglio con il tuo nome… che è così bello e sexy” a scrivermi è Camilla, creator di OnlyFans. Ma il dubbio che sia proprio lei a farlo, rimarrà a lungo.

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