Musica sui social: ecco perché Meta non ha rinnovato il contratto con Siae
Dopo una settimana di tira e molla tra Meta e Siae, finalmente si sa cosa c’era dietro il non rinnovo da parte di Facebook e Instagram del contratto sui brani musicali.
Lo ha rivelato in audizione alla Camera Angelo Mazzetti, responsabile affari istituzionali dell’azienda-madre di Whatsapp, Facebook e Instagram. Nel corso del suo intervento, Mazzetti ha sottolineato che la società “non ha deciso di interrompere le trattative unilateralmente”, come avevano sostenuto i rappresentanti della Siae. Lo riporta Open.
La licenza per l’uso delle opere presenti nel catalogo di Siae è scaduta il 15 dicembre 2022. Le trattative per il rinnovo dell’accordo erano iniziate già ad agosto 2022. Ma, come spiegato da Mazzetti alla Camera, il motivo della rottura è stato “l’importo richiesto da Siae, che inizialmente è stata di 4 volte superiore all’importo concordato fino al 2022 senza che venisse fornita alcuna motivazione mentre i diritti di licenza erano sostanzialmente di gli stessi”.
Il rappresentante di Meta ha spiegato che l’azienda di Menlo Park “ha fatto il possibile per mantenere viva la negoziazione, presentato un’offerta significativamente più alta della royalty concordata con Siae fino a dicembre 2022: abbiamo progressivamente aumentato la nostra offerta cercando di andare incontro alle richieste di Siae che, tuttavia, si è rifiutata di accettare qualsiasi offerta inferiore a un aumento del +310%”.
Da qui la chiusura senza successo della trattativa, dal momento che l’azienda di Zuckerberg “non è disposta a chiudere accordi irragionevoli da un punto di vista economico e di mercato”.