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Meta licenzia 11mila dipendenti, Zuckerberg: “Ho fatto valutazioni sbagliate”

Di Marco Nepi
Pubblicato il 9 Nov. 2022 alle 15:01 Aggiornato il 9 Nov. 2022 alle 15:04

Il taglio di dipendenti più massiccio mai avvenuto all’interno di un’azienda della Big Tech: Meta – l’azienda che possiede Facebook e Instagram – licenzia 11mila persone, annunciando la decisione con un comunicato. “Oggi condivido alcuni dei cambiamenti più difficili che abbiamo fatto nella storia di Meta”, ha premesso il capo dell’azienda Mark Zuckerberg in un messaggio ai dipendenti. “Ho deciso di ridurre le dimensioni del nostro team di circa il 13% e di separarci da 11.000 dipendenti di talento”. A settembre, Meta impiegava oltre 87.000 persone in tutto il mondo. L’imprenditore e fondatore di Facebook ha ammesso che il suo eccessivo ottimismo ha portato ad avere troppo personale all’interno dell’azienda, e si è assunto le responsabilità degli errori della società.

“All’inizio del Covid, il mondo si è spostato rapidamente online e l’impennata dell’e-commerce ha portato a una crescita dei ricavi smisurata”, ha spiegato Zuckerberg. Che poi ha aggiunto: “Molte persone hanno previsto che questa sarebbe stata un’accelerazione permanente che sarebbe continuata anche dopo la fine della pandemia. Anch’io l’ho fatto, quindi ho deciso di aumentare significativamente i nostri investimenti. Sfortunatamente, le cose non sono andate come mi aspettavo”. Il massiccio taglio era stato anticipato qualche giorno fa dal Wall Street Journal. Servirà, nei piani dei vertici aziendali, per trasformare Meta in “un’azienda più snella ed efficiente, tagliando le spese discrezionali ed estendendo il blocco delle assunzioni fino al primo trimestre”.

A testimonianza della diffusa crisi del settore, anche Twitter ha recentemente sfoltito il personale del 25%, salvo poi ricredersi e richiamare alcuni dipendenti congedati “per errore”. Gli ultimi piani di Meta seguono i recenti annunci di altre aziende tecnologiche di congelare le assunzioni o tagliare la loro forza lavoro. Giovedì scorso, le aziende della Silicon Valley Stripe e Lyft hanno annunciato licenziamenti su larga scala mentre Amazon ha affermato che avrebbe congelato le assunzioni.

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