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Bye bye truffe sui diamanti! Arriva “Gina”: la preziosa invenzione dell’assistente della Lollobrigida

Di Redazione TPI
Pubblicato il 2 Lug. 2019 alle 16:07 Aggiornato il 3 Lug. 2019 alle 12:24

Gina Lollobrigida lente diamanti | Scanner pietre preziose | Addio truffe 

Gina Lollobrigida lente diamanti | Scanner pietre preziose – Gina. Si chiama proprio come la mitica Lollobrigida. Il nuovo sistema  brevettato da un italiano è pronto a rivoluzionare il mondo delle pietre preziose. Tutto grazie ad un’ invenzione di Andrea Piazzolla, trentenne romano, assistente della divina Lollo, che ha deciso di creare una start up che è pronta a dichiarare guerra al mondo delle truffe dei diamanti. E non solo. La sua storia è simile a quella di Steve Jobs, padre della Apple e di un rivoluzionario sistema informatico.

Piazzolla, prima di pensare a questo progetto, ha dato vita ad una start up nel settore delle auto, producendo scarichi per la famoso marchio. Ha creduto in questo progetto cogliendo dei sorprendenti risultati. Come Jobs non è laureato ed ha fatto nascere la sua prima start up in un garage. Temperamento, determinazione e voglia di inseguire la perfezione: Piazzolla è tutto questo, ma anche molto altro. Quando lo incontriamo per farci raccontare del suo ultimo “gioiellino, chiamato Gina, gli squilla in continuazione il cellulare. Ovviamente Apple. Come Jobs.

Il sistema da lui brevettato non si chiama Gina soltanto in onore della divina Lollo, ma anche per un altro motivo che lui stesso ci racconta. “Gina sta anche per: Genio (fa quello che nessuno prima aveva fatto), Incantevole (affascina per ciò che sa fare), Naif (semplice), Accattivante (da fiducia). Lo scanner si chiama così”.

Uno dei diamanti più grandi del mondo è stato trovato in Sierra Leone
Andrea Piazzolla con il sistema brevettato di nome “Gina” – Foto di Luca Spampinati

Gina Lollobrigida lente diamanti | In cosa consiste questo nuovo sistema?

Questo sistema è un vero e proprio scanner, che ha richiesto mesi e mesi di lavoro ad un team di circa 250 persone. Al suo interno vengono analizzate le pietre preziose di qualsiasi misura ed è in grado di tracciare per la prima volta il loro DNA. In definitiva, anche i diamanti avranno la carta d’identità con tanto di “impronta digitale” (che al momento non è possibile fornire).

Ma come funziona questo nuovo sistema? Tramite un semplice e veloce sistema di scansionamento brevettato “ONEOFF” viene assegnata al diamante un’ identità associata in maniera definitiva al suo certificato gemmologico. In questo modo, tracciando la sua provenienza ed il suo percorso, è possibile  conoscere tutta la sua storia.

“Sarà possibile avere maggiore garanzia della provenienza, sarà possibile riconoscere una pietra rubata, riconoscere se un diamante è naturale o artificiale, pietre non coerenti con il certificato con il quale vengono vendute e quindi anche maggior coerenza con il prezzo reale della pietra e tanti altri effetti positivi”, racconta Piazzolla. In altri termini: sarà possibile dare al proprio diamante un nome che rimarrà in eterno nella storia della pietra.

“Stiamo aprendo una porta verso un futuro tecnologico inesplorato, di cui conosciamo solo il principio, non sappiamo fino a dove ci porterà, noi crediamo lontanissimo; come fu l’internet degli albori, all’inizio solo veicolo per le nostre comunicazioni di base, oggi compagno indispensabile della nostra vita quotidiana”, continua il giovane imprenditore. “Nella vita capita spesso che ci dicano che i nostri sogni non sono realizzabili, ma noi non vogliamo sentircelo dire, noi vogliamo solo inseguire il nostro sogno”.

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