Facebook, Instagram, TikTok, tutti vietati fino al compimento dei 15 anni: è il contenuto del disegno di legge del quale si sta discutendo in Francia, che vorrebbe imporre un’età minima per iscriversi ai social network.
All’Asemblée Nazionale dal deputato centrista Laurent Marcangeli del gruppo Horizons ha presentato la sua proposta per andare incontro alle disposizioni fissate dall’Unione europea sul “consenso digitale”, che prevede un’età minima (che Bruxelles fa ricadere tra i 13 e i 16 anni) per poter utilizzare alcune piattaforme online.
Indicazioni che però sono – ad oggi – troppo semplici da aggirare. La Francia ci proverà con una serie di controlli incrociati, e punendo i trasgressori con delle multe. Che non sarebbero a carico dei trasgressori, bensì degli stessi colossi digitali, che verrebbero sanzionati per omesso controllo.
L’idea di Marcangeli parte dalla volontà di tutelare i giovanissimi dagli effetti negativi derivati dall’uso dei social, una preoccupazione che lo tocca anche da vicino, essendo padre di due bambine. “Vogliamo provare a regolare un mondo che non ha regole”, ha detto il deputato.
L’utilizzo di Whatsapp, ad esempio, passerebbe da un’autorizzazione formale dei genitori o di un tutore. Le piattaforme dovrebbero poi verificare, usando le tecniche di verifica certificate dall’Autorità di regolamento della comunicazione audiovisiva, l’Arcom, che le età inserite in fase di registrazione siano veritiere.
Le eventuali multe – dispone il testo – non dovranno comunque mai superare l’1% del volume d’affari dei colossi digitali. Una quota che potrebbe però spingere queste enormi aziende ad accettare il rischio e farsi sanzionare piuttosto che investire risorse nei controlli.