Clubhouse: che cos’è e come funziona il social basato sulla voce
Il social più in voga in questo momento è senz’altro Clubhouse. Ma che cos’è, di cosa si tratta e soprattutto come funziona la app? A differenza di altri social network, Clubhouse non si basa sulle immagini, sul video o sui testi. È infatti una piattaforma live, solo audio, dove le persone si riuniscono in stanze sonore per dialogare di vari argomenti.
L’interazione tra i partecipanti avviene solo tramite la voce, in tempo reale, senza nulla di registrato, né commenti o messaggi scritti. L’unico contenuto che caratterizza Clubhouse sono dunque tracce sonore, una sorta di enorme contenitore di podcast. Il tutto nel pieno rispetto della privacy, o almeno così assicurano. Per utilizzare il social del momento bisogna avere almeno 18 anni, possedere un iPhone ed essere invitati. Al momento infatti la app è disponibile solo su iOS, anche se quella per Android è in fase di sviluppo.
Una volta dentro Clubhouse, si possono esplorare le diverse stanze create dai contatti. Le varie stanze sonore sono suddivise in base agli interessi e alle persone che si seguono, indicate subito dopo la fase di iscrizione. Come accennato, l’ingresso è solo su invito e richiede la registrazione con il proprio numero di cellulare. Se si conosce già qualcuno dei propri contatti all’interno dell’app, si può chiedere di sbloccare l’accesso.
Entrati nella stanza, ci si unisce al pubblico come ascoltatore, con microfono disattivato. I partecipanti possono intervenire cliccando l’icona per “alzare la mano”, in maniera molto simile a quanto avviene su Zoom, Teams e Meet. Clubhouse è un’app nata da poco, ad aprile 2020, ma ha già scalato le classifiche, anche se ancora, complice per esempio il fatto di non essere disponibile su Android, è per molti versi di nicchia. Ideata in piena pandemia da Paul Davison e Rohan Seth, rispettivamente ex dipendenti di Pinterest e di Google, Clubhouse ha ottenuto un finanziamento di circa 100 milioni di dollari dalla società di venture capital Andressen Horowitz, per una valutazione complessiva di oltre 1 miliardo di dollari.