Aveva solo 19 anni ma era una promessa del calcio femminile italiano. Verena Erlacher se ne è andata in punta di piedi lasciando un vuoto enorme nel mondo dello sport in rosa. La società per cui era tesserata, il Südtirol Damen, ha salutato la sua stella sulla pagina Facebook della squadra, ricordandola “con il sorriso, la gioia e la passione che lei sapeva darci in campo e fuori”.
Da qualche mese Verena aveva appeso gli scarpini al chiodo, promettendo però di tornare a indossare quella maglia e scendere ancora in campo. “Avremmo voluto rivederla con i nostri colori, ma qualcosa più grande di tutti noi, il tempo, la vita, non ce lo ha permesso. La salutiamo nel modo che a lei faceva ridere quando lo ripeteva dopo le prime volte che lo aveva sentito. Ciao Poppa”, si legge ancora.
Le cause della morte sconosciute
Sulle cause della morte non si ha nessuna informazione, se non che la giovane sarebbe morta nell’appartamento in cui viveva. La famiglia della giovane atleta ha chiesto il massimo riserbo e il rispetto del dolore per questa perdita immensa. L’ipotesi più probabile, al momento, è che la giovane si sia tolta la vita. Ultimamente, infatti, pare fosse stata particolarmente segnata da alcuni avvenimenti.
Originaria di Lagundo, piccolo comune di 5mila abitanti nella provincia di Bolzano, Verena, che giocava nei ruoli di centrocampista e attaccante, con la maglia dell’Alto Adige era arrivata in Serie A.
Nella sua breve ma intensa carriera, la 19enne aveva giocato per l’Unterland Damen e Maia Alta Obermais, ma la soddisfazione più grande era stata l’esperienza nella Nazionale femminile Under 17. Era scesa in campo cinque volte con le azzurre, segnando un gol contro il Belgio in un torneo in Portogallo.
I messaggi di cordoglio
Tanti i messaggi di cordoglio arrivati alla famiglia. L’attuale allenatrice della squadra femminile della Juventus, Rita Guarino, selezionatrice delle giovani promesse della nazionale, su Facebook scrive: “Non riesco a trovare una minima ragione per un simile dramma. Conserverò nel cuore il suo ricordo come un dono prezioso”.
Peter Perez, dirigente del CF Alto Adige, ricorda Verena così: “Non potrò mai dimenticare il suo gol di rapina alla Paolo Rossi contro la Roma nella prima partita di ritorno. Lei era una perfezionista, si arrabbiava con se stessa quando non si esprimeva al meglio e seppur giovanissima faceva gruppo in spogliatoio”.
Il lutto della Nazionale
Sabto 10 novembre la Nazionale in rosa assoluta nell’amichevole di Osnabrueck contro la Germania giocherà con il lutto al braccio. La Lega Nazionale Dilettanti e il Dipartimento Calcio Femminile accanto a una foto della 19enne scrive: “Vogliamo ricordarti così, con questo tuo sorriso contagioso che ti si stampava sul volto ogni volta che scendevi in campo! Ciao Verena! “.
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