L’ex commissario tecnico della Nazionale Giampiero Ventura ha voluto dire la sua sulla mancata qualificazione dell’Italia ai Mondiali di Russia 2018, al via il 14 giugno prossimo, ai microfoni di “Che tempo che fa” in onda su Rai Uno.
Parole arrivate a sei mesi dalla cocente eliminazione nei playoff contro la Svezia: “La mancata qualificazione? Dopo la sconfitta contro la Spagna sono stato delegittimato dalla federazione, che doveva ufficializzare il mio nuovo ruolo di direttore tecnico, ma invece lo hanno dato a Ulivieri”.
Poi ha rivelato: “Ho sbagliato a non dimettermi subito dopo Madrid, l’ho fatto dopo la Macedonia ma le mie dimissioni sono state respinte. Me ne sarai andato dopo la Svezia, anche in caso di qualificazione. Poi sono passato da capro espiatorio di un sistema che non funzionava e non l’ho fatto. Non mi sono licenziato perché sarebbe stato come ammettere di essere responsabile di una sconfitta che non è solo mia”, ha precisato.
Ventura ha poi parlato della notizia che avrebbe abbandonato il ritiro degli azzurri durante una seduta di allenamento: “Se la prendiamo seriamente è da querela, se invece la prendiamo scherzosamente è un qualcosa di grottesco. Lo vedi un allenatore della nazionale che alla vigilia della partita di qualificazione ai mondiali, mentre la squadra si allena prende un taxi ed esce? Questo ti dà l’idea del clima che c’era”.
Poi ancora: “Era un clima assolutamente impossibile da gestire per me. La mia funzione? Sono diventato capro espiatorio di tutti i mali del calcio. Basta pensare a tutto quello che è stato detto e scritto”.
“Io sono dispiaciuto perché ci ho creduto, ho rinunciato a molto per andar in nazionale e quando ci sono andato sono andato con entusiasmo. Le uniche due sconfitte che ho subito sono state contro la Spagna e la Svizzera in un anno e mezzo. Spero che ora le cose siano migliorate”.
Successivamente Ventura ha parlato dei tifosi azzurri: “Mi sono messo nei panni degli italiani, credo che abbiano e stiano soffrendo molto perché è difficile immaginare e pensare che l’Italia non si è qualificata ai Mondiali, ma come in tutte le cose il tempo mitigherà tutto questo. La sofferenza degli italiani passerà, ma quella dentro di me non passerà mai. Quello che ho subito e che ho dentro me lo porterò per sempre”.
Poi un in bocca al lupo al nuovo ct Roberto Mancini: “Domani inizia la nuova avventura di Mancini e gli faccio un in bocca al lupo col cuore perché possa essere messo nelle condizioni di poter lavorare in modo corretto. Spero possa avere a che fare con persone che dicono quello che pensano”.
Infine, l’ex ct ha voluto annunciare che non ha minimamente intenzione di smettere di allenare: “Ora ho voglia di rimettermi in gioco, non posso pensare che tre mesi cancellino 35 anni di carriera. Voglio dare risposte sul campo, non a parole”.
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