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Tour de France 2024: Philipsen vince a Pau, Roglic torna a casa

Di Simone Gambino
Pubblicato il 12 Lug. 2024 alle 19:06 Aggiornato il 12 Lug. 2024 alle 19:16

Il belga Jasper Philipsen (Alpecin Deceuninck) ha vinto la tredicesima tappa del 111° Tour de France disputatasi lungo i 165 chilometri che hanno portato la carovana giallla da Agen a Pau, ai piedi dei Pirenei. Il vincitore dell’ultima Milano-Sanremo, al secondo successo in questa edizione, ha preceduto sul traguardo il connazionale Wout Van Aert (Visma Lease a Bike) con il tedesco Pascal Ackermann che ha guadagnato la terza moneta. La classifica generale resta invariata con lo sloveno Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) al comando con un margine di 1’06” sul belga Remco Evenepoel (Soudal Quickstep) e di 1’14” sul danese Jonas Vingegaard (Visma Lease a Bike). In partenza è arrivata la conferma del ritiro di Primoz Roglic (Red Bull Bora Hansgrohe). Il campione olimpico contro il tempo, sesto in graduatoria a 4’42 da Pogacar, paga le conseguenze della caduta subita ieri a 10 chilometri dall’arrivo. Punterà alla Vuelta Espana di fine agosto.

La frazione odierna ha presentato un percorso vallonato, seppur privo di grandi asperità. Ciò ha generato una corsa schizofrenica caratterizzata da attacchi e contrattacchi continui. Alla vigilia dei due giorni sui Pirenei, quando tutto avrebbe fatto credere che i corridori centelinassero le energie, si è assistito a uno spettacolo entusiasmante ancorché irrazionale. Ad aggiungere un po’ di sale sulla coda della tappa, infine, ci si è messa una caduta a 600 metri dal traguardo che ha lasciato in avanscoperta soltanto una dozzina di ciclisti. A trarre immediato beneficio da questa scrematura era Philipsen che, partendo lunghissimo ai 400 metri, rintuzzava senza problemi i tentativi di rimonta dei suoi avversari.

Domani, finalmente, si salirà sui Pirenei con la quattordicesima tappa di 152 chilometri da Pau al Pla d’Adat sopra Saint-Larry Soulain. Piazzato in modo monolitico al centro del tragitto ci sarà il principe dei Pirenei: il Tourmalet. Potrebbe non essere decisivo in modo diretto ma sicuramente le scorie, che la sua ascesa produrrà, inciderànno sui corridori nell’ascesa finale.

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