Il Campione d’Austria Patrick Konrad (Bora Hansgrohe) ha vinto la sedicesima tappa del 108° Tour de France da Pas de la Case a Saint-Gaudens lungo 169 chilometri pirenaici affrontati dal gruppo, ad andatura turistica. Alle piazze d’onore a 42” si sono piazzati i due corridori che, sulla carta, avrebbero dovuto giocarsi la vittoria: il Campione d’Italia Sonny Colbrelli (Bahrain – Victorious) e l’australiano Michael Matthews (Team BikeExchange). Invariata la classifica generale con Tadej Pogacar (UAE Emirates) che resta saldamente in maglia gialla davanti al colombiano Rigoberto Uran (EF Education-Nippo), distanziato di 5’18”, seguito nel breve spazio di 58 secondi da quattro corridori: il danese Jonas Vinegsard (Jumbo Visma), l’ecuadoriano Richard Carapaz (Ineos Grenadiers), l’australiano Ben O’Connor (AG2R Citroen) e l’olandese Wilco Kelderman (Bora Hansgrohe). Per la cronaca, gli uomini di classifica sono arrivati tutti insieme al traguardo con un ritardo di 13’53” dal vincitore, avendo inscenato un attacco collettivo alquanto sterile sull’ultimo GPM a otto chilometri dall’arrivo.
La cronaca della tappa si riassume nella fuga partita a 90 km dalla conclusione con 14 corridori: Christopher Juul-Jensen e Michael Matthews (Team BikeExchange), Fabien Doubey (Team TotalEnergies), Lorenzo Rota e Jan Bakelants (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux), Toms Skujiņš (Trek – Segafredo), Patrick Konrad (Bora Hansgrohe), David Gaudu (Groupama – FDJ) Pierre-Luc Périchon (Cofidis), Benoît Cosnefroy (AG2R Citroën Team), Sonny Colbrelli e Fred Wright (Bahrain – Victorious), Alex Aranburu (Astana – Premier Tech), e Franck Bonnamour (B&B Hotels). Tra questi si avvantaggiavano Konrad, Doubey e Jan Bakelants che prendevano mezzo minuto agli altri attaccanti, affrontando con questo margine la salita conclusiva di giornata, quel Col de Portet d’Aspet tristemente noto a noi italiani per la tragica morte di Fabio Casartelli nel Tour del 1995.
Non appena la strada cominciava a salire, Konrad rompeva gli indugi e s’involava solitario, nonostante mancassero ancora 40 km all’arrivo. Dietro si temporeggiava con Gaudu che partiva all’inseguimento solo all’ultimo chilometro dell’ascesa, portandosi dietro Colbrelli. I due transitavano al GPM con 25” di ritardo dal battistrada seguiti da un altro gruppetto, trascinato da Matthews, che passava con 45” di distacco. In discesa Konrad dilatava il suo vantaggio mentre dietro gli inseguitori si ricompattavano ma con un ritardo superiore al minuto sull’austriaco. L’uomo della Bora poteva così celebrare in tranquilla solitudine il suo primo successo alla Grande Boucle.
Domani andrà in scena la 17ma tappa, sempre sui Pirenei, che porterà i corridori da Muret al Col du Portet, lungo un tracciato di 178 km, di cui ben 37 negli ultimi 60 di gara. Nel giorno della festa nazionale francese, 232° anniversario della presa della Bastiglia, i corridori di casa vorranno sicuramente mettersi in evidenza. Speriamo che lo stesso valga anche per gli uomini di classifica anche se, su questo, io qualche dubbio ce l’ho.