Tour de France 2020, sesta tappa: a Lutsenko non piace Moravia
Il campione del Kazhakistan Alexei Lutsenko (Astana) ha vinto la sesta tappa del Tour de France 2020, 191 km. con partenza da Hilly Le Teil ed arrivo ai 1.560 metri di Mont Aigoual sul Massiccio Centrale. Per il corridore di Alexander Vinokourov si tratta del secondo successo in un GT, dopo l’affermazione del 2017 alla Vuelta Espana. Lutsenko ha preceduto di 55″ lo spagnolo Jesus Herrada (Cofidis). Terzo si è piazzato il campione olimpico Greg Van Avermaet (CCC Team) con un distacco di 2’16”. Il belga ha regolato in volata lo statunitense Neilson Powless (EF), autore di un’ottima prova nel giorno del suo 24° compleanno.
I grandi favoriti della Grande Boucle hanno continuato nel loro sciopero bianco all’insegna della noia totale, impegnandosi lo stretto necessario per tenere la fuga sotto controllo e, una volta riportato il distacco ad un margine di sicurezza, proseguendo nel loro patto di non belligeranza. La Ineos, in particolare, ha preso in mano la corsa ai meno 30, scandendo un ritmo analogo a quello del solitario battistrada al comando. Questo dopo che uno strappo della Jumbo Visma, in precedenza, aveva, di fatto, dimezzato il divario del gruppo dai fuggitivi da sei a tre minuti.
Lutsenko ha vinto seguendo il filone tipico dei 10 piccoli indiani di Agatha Christie. In partenza, erano in otto ad andare via: il fiammingo Greg Van Avermaet (CCC Team), l’irlandese Nicolas Roche (Team Sunweb), l’italiano Daniel Oss (Bora-Hansgrohe), l’americano Neilson Powless (EF), il norvegese Edvald Boasson Hagen (NTT), il francese Rémi Cavagna (Deceuninck-Quick Step), lo spagnolo Jesus Herrada (Cofidis) e il kazako Alexey Lutsenko (Astana). I fuggitivi raggiungevano un vantaggio massimo di 6’30” a 100 km dall’arrivo, consegnando a Van Avermaet, il meglio piazzato in classifica, la maglia gialla virtuale. Il vantaggio scendeva molto lentamente nei 50 km successivi fino a quando la Jumbo Visma s’impegnava a dimezzarlo. Ottenuto lo scopo, il gruppo proseguiva tranquillo fino all’arrivo.
Davanti le salite finali provocavano una selezione naturale. I primi a cedere erano Oss e Boasson Hagen. Era poi la volta di Cavagnà e del figlio d’arte, Nicholas Roche. A 15 km dal traguardo Lutsenko salutava i tre residui compagni di fuga e s’involava verso la vittoria. Domani settima frazione: 168 km da Millau a Lavaur. Tappa per ruote veloci fortemente consigliata a chi soffre d’insonnia.