Tour de France 2019, ventunesima (21) e ultima tappa | Il commento di TPI
Chi conosce il ciclismo non può non amare Gianni Savio, il leggendario Team Manager torinese della Androni Giocattoli, autentica fucina di giovani campioni. E’ a questo eclettico pigmalione che si deve la scoperta del giovane talento colombiano Egan Bernal, oggi trionfatore del Tour de France.
Il Principe, questo il soprannome con cui Savio è noto nel mondo del ciclismo, ha scoperto Bernal nel 2015 in uno dei suoi frequenti viaggi in Sud America. Messo subito sotto contratto con la sua Androni, Savio lo ha fatto esordire a soli 19 anni in Italia l’anno seguente.
I risultati non sono tardati ad arrivare ad iniziare dalla conquista della maglia bianca dei giovani nel durissimo Giro del Trentino, tradizionale rifinitura in vista del Giro d’Italia. Il quarto posto nella classifica generale del Tour de l’Avenir a settembre ha, poi, suggellato un stagione d’esordio con i fiocchi.
Nel 2017, Egan esordisce nelle gare World Tour finendo secondo nella classifica dei giovani alla Tirreno – Adriatico, il primo di una costante serie di piazzamenti di prestigio che costelleranno questa suo secondo anno da professionista.
A questo punto la Sky, la più grande corazzata ciclistica globale, bussa alla porta di Gianni Savio presentandogli un’offerta che non si può rifiutare.
Bernal lascia così la Androni in cambio di un premio di valorizzazione di 320mila euro. Il 2 febbraio 2018 arriva la prima vittoria da professionista con il titolo colombiano a cronometro seguita dalla conquista della corsa a tappe Colombia Oro y Paz. Al Giro di Romandia a maggio, nella cronoscalata di Villars, giunge il primo successo in una prova World Tour cui s’accompagna il secondo posto in classifica generale a soli 8” dal vincitore Primoz Roglic.
Infine, due vittorie al Giro della California forniscono un ottimo viatico per la sua prima partecipazione ad una grande corsa a tappe: il Tour de France 2018.
Nella scorsa edizione della Grande Boucle, pur facendo da gregario a Geraint Thomas e Chris Froome, rispettivamente primo e terzo a Parigi, riesce a terminare la corsa in 15ma posizione. Il 2019, che dovrebbe essere incentrato sulla prima partecipazione da capitano unico al Giro d’Italia, comincia nel migliore dei modi con la vittoria nella classifica generale della Parigi – Nizza. Un infortunio misterioso, però, lo porta a rinunciare alla corsa rosa.
Viene, quindi, dirottato sul Tour de France e, anche a causa della rinuncia di Chris Froome, caduto al Giro del Delfinato, ma soprattutto grazie alla vittoria al Giro della Svizzera, ottiene di partire alla pari con l’altro capitano, Geraint Thomas, vincitore dell’edizione 2018.
Il resto altro non è che l’inappellabile verdetto della strada.
1 EGAN BERNAL 2 TEAM INEOS 82H 57′ 00” – B : 8” –
2 GERAINT THOMAS 1 TEAM INEOS 82H 58′ 11” + 00H 01′ 11” – –
3 STEVEN KRUIJSWIJK 81 TEAM JUMBO – VISMA 82H 58′ 31” + 00H 01′ 31” B : 4” –
4 EMANUEL BUCHMANN 12 BORA – HANSGROHE 82H 58′ 56” + 00H 01′ 56” – –
5 JULIAN ALAPHILIPPE 21 DECEUNINCK – QUICK – STEP 83H 01′ 05” + 00H 04′ 05” B : 30” –
6 MIKEL LANDA MEANA 65 MOVISTAR TEAM 83H 01′ 23” + 00H 04′ 23” B : 8” –
7 RIGOBERTO URAN 91 EF EDUCATION FIRST 83H 02′ 15” + 00H 05′ 15” – –
8 NAIRO QUINTANA 61 MOVISTAR TEAM 83H 02′ 30” + 00H 05′ 30” B : 18” –
9 ALEJANDRO VALVERDE 62 MOVISTAR TEAM 83H 03′ 12” + 00H 06′ 12” B : 6” –
10 WARREN BARGUIL 211 TEAM ARKEA – SAMSIC 83H 04′ 32” + 00H 07′ 32” B : 2” –