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Sulle colline della Francia Contea è nato il nuovo camoscio d’Abruzzo

Di Simone Gambino
Pubblicato il 11 Lug. 2019 alle 19:44 Aggiornato il 11 Lug. 2019 alle 19:45

Tour de France 2019 sesta tappa | Giulio Ciccone in maglia gialla | Riassunto | Oggi 11 luglio

TOUR DE FRANCE 2019 SESTA TAPPA – Solo il futuro ci dirà se la giornata odierna sarà da iscrivere negli annali del ciclismo azzurro. Intanto, godiamoci questo inaspettato e splendido risultato. Arrivando secondo alle spalle del belga Dylan Theuns sull’aspro traguardo de La Planche des Belles Filles, il 24enne chietino Giulio Ciccone ha conquistato la maglia gialla, sottraendola per soli 6” al francese Julien Alaphilippe. È questa la sentenza della sesta tappa del Tour de France, una frazione tanto dura quanto esaltante, che ha portato la carovana gialla da Mulhouse in Alsazia in cima a La Planche des Belles Filles nella Franca Contea lungo 160 chilometri disseminati di continui saliscendi.

Non passano 10 chilometri dalla partenza che va via una fuga, forte di 14 corridori: Benoit Cosnefroy (Ag2r La Mondiale), Dylan Teuns (Bahrain-Merida), Serge Pauwels (CCC), Julien Bernard, Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), Nikias Arndt (Sunweb), Natnael Berhane (Cofidis), Thomas De Gendt, Tim Wellens (Lotto Soudal), Fabien Greiller (Total Direct Energie), Nils Politt (Katusha-Alpecin), Xandro Meurisse, Andrea Pasqualon (Wanty-Gobert), André Greipel (Arkéa-Samsic).

Col dipanarsi della tappa ed il susseguirsi delle salite, sul leggendario Ballon d’Alsace a 19 chilometri dal traguardo restano in quattro: Ciccone, Wellens, Meurisse e Teuns. Ciccone transita per primo guadagnando l’abbuono di otto secondi: sarà determinante a fine giornata. Il gruppo dei migliori, tirato dalla Movistar, passa con 4 minuti di ritardo. All’inizio della salita finale, restano soli davanti Teuns e Ciccone mentre dal gruppo dei migliori parte Mikel Landa a giustificazione del lavoro della sua squadra.

Il finale, con il nuovo arrivo sullo sterrato con pendenza del 24 per cento aggiunto quest’anno, viene vissuto su due corse parallele. Mentre Teuns stacca Ciccone per il successo di giornata, Alaphilippe parte all’ultimo chilometro nel disperato tentativo di salvare la maglia gialla, impiantandosi, però, negli ultimi bestiali 200 metri. Ne approfitta Geraint Thomas che guadagna qualche secondo sui migliori tra i quali Nibali e, soprattutto, Bardet accusano distacchi superiori al minuto.

Per Ciccone e la sua squadra, la Trek – Segafredo, si profila adesso un dilemma. Lavorare per portare la maglia gialla per una settimana fino ai piedi dei Pirenei, spendendo energie preziose soprattutto nelle due tappe ondulate del fine settimana sul Massiccio Centrale, oppure risparmiare le forze per concentrarle su due traguardi più realistici per l’abruzzese a Parigi: la maglia bianca dei giovani e/o la maglia a pois degli scalatori, titolo già conquistato dal chietino al recente Giro d’Italia.

In attesa che la strada ci dia le sue inappellabili risposte, prendiamo atto della nascita di questo campioncino che prosegue la grande tradizione abruzzese tramandata da Vincenzo Meco, Vito Taccone e Danilo Di Luca.

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