Tour de France 2019, diciassettesima tappa | Il commento di TPI
Gap è da sempre un traguardo del Tour de France che ha portato bene all’Italia. Qui si impose il leone del Mugello, Gastone Nencini, nel 1958, seguito da Giuseppe Fezzardi nel 1965, l’anno del trionfo di Felice Gimondi.
Fu poi la volta di Primo Mori nel 1970 e poi toccò a Marco Lietti nel 1991, la quarta di cinque vittorie consecutive italiane in quella edizione. Oggi, il Campione d’Europa Matteo Trentin ha messo tutti in fila aggiudicandosi la 17ma tappa della Grande Boucle che dallo storico Pont du Gard portava appunto a Gap lungo 206 km in dolce ascesa.
Pronti, via ed è subito fuga. Un gruppetto consistente di 34 corridori di cui il plotone dei migliori si disinteressa completamente. Al traguardo volante valido per l’assegnazione della maglia verde dopo 70 km passa primo Andrea Pasqualon che precede Thomas De Gendt. Il fiammingo si rifa vincendo il GPM di quarta categoria di Côte de la Rochette du Buis, cosi difendendo la maglia a pois del compagno di squadra Tim Wellens.
A 20 km dall’arrivo, il gruppo di testa si frammentava in due tronconi. Davanti restavano in dieci: Daniel Oss (BORA-hansgrohe), Kasper Asgreen (Deceuninck-QuickStep), Gorka Izagirre (Astana), Matteo Trentin (Mitchelton-Scott), Greg van Avermaet (CCC), Tom Scully (EF Education First), Vegard Stake Laengen (UAE Emirates), Thomas Skujins (Trek-Segafredo), Pierre-Luc Périchon (Cofidis) e Ben King (Dimension Data).
All’attacco dell’ultimo GPM, il Col de la Sentinelle (5.2 km al 5.4 per cento) Trentin attaccava e faceva il vuoto. Provavano, invano, a contrastarlo prima Perichon e poi Asgren ma il corridore della Mitchelton-Scott oggi aveva una marcia in più e andava meritatamente a cogliere sul traguardo di Gap il suo secondo successo al Tour dopo quello di Lione nel 2013. Il gruppo dei migliori arrivava con oltre 20 minuti di ritardo.
Domani prima delle tre tappe alpine: 208 km da Embrun a Valloire con tre GPM oltre i 2.000 metri: Vars (2.109), Izoard (2.360) e Galibier (2.642) prima della picchiata finale. Tre 24 ore avremo le idee più chiare sul nome del vincitore del Tour de France 2019.