Jonas Vingegaard (Jumbo Visma) ha vinto il 110° Tour de France, partito il primo luglio da Bilbao e conclusosi oggi con la tradizionale passerella parigina sui Campi Elisi. Vingegaard, nato a Hillerslev nello Jutland il 10 dicembre 1996, in contemporanea con il primo trionfo scandinavo alla Grande Boucle con Bjarne Riis, ha bissato il successo del 2022. In tre presenze al Tour, il re pescatore ha collezionato un secondo posto, all’esordio nel 2021 alle spalle di Tadej Pogacar (UAE Team. Emirates), cui hanno fatto seguito i due recenti trionfi. Per parte sua, lo sloveno, per il secondo anno consecutivo, ha chiuso alla piazza d’onore, staccato in modo netto, 5’14”, dal vincitore. Se 12 mesi fa si potevano ascrivere al campione di Komenda delle colpe, questa volta lo si può solo elogiare per il coraggio dimostrato nel presentarsi al via, pur essendo a corto di preparazione dopo la frattura al polso subita alla Liegi-Bastogne-Liegi del 23 aprile scorso. Al terzo posto a 8’44”, conquistando il suo primo podio in terra di Francia, si è classificato il britannico Adam Yates (UAE Team Emirates), compagno di squadra di Pogacar.
L’atto conclusivo della corsa ha visto il belga Jordi Meeus (Bora Hansgrohe) negare al connazionale Jasper Philipsen (Alpecin Deceuninck) il quinto successo parziale con l’olandese Dylan Groenewegen (Jayco AlUla) che ha conquistato la terza piazza. Miglior italiano oggi, come nelle altre volate, è stato il giovane vicentino Luca Mozzato (Arkea Samsic), giunto decimo. La maglia gialla, insieme ai cinque compagni rimasti in corsa della Jumbo Visma, ha fatto passerella, giungendo a 2’11” da Meeus.
Abbiamo assistito per due settimane e mezzo a un Tour de France bellissimo, corso ad andatura folle. Alla lunga, però, la preparazione sommaria di Pogacar è emersa con la bilancia che si è indirizzata nettamente a favore di Vingegaard. Guardando in casa nostra, rispetto allo zero assoluto di 12 mesi fa, la vittoria di Giulio Ciccone (Lidl Trek), nella classifica degli scalatori ci regala un piccolo sorriso. Non posso condividere i toni trionfalistici di chi ha glorificato questo successo per default, posta l’assoluta mancanza di avversari nella tappa di ieri, decisiva per l’assegnazione della maglia a pois. Detto ciò speriamo che questa luce in fondo al tunnel possa essere il punto d’inizio d’una agognata risalita per il movimento azzurro.
Il Tour sarà pur finito ma la stagione prosegue senza sosta. Sabato prossimo la classica di San Sebastian farà da preludio al mondiale di Glasgow in programma tra due settimane. Proprio oggi Vingegaard ha annunciato che il 29 agosto sarà al via da Barcellona d’una Vuelta Espana che s’annuncia stellare dal punto di vista della startlist.
Buon ciclismo a tutti.