No alla Superlega. Ormai è guerra fra l’Uefa che vuole lanciare una nuova formula della Champions League e chi vorrebbe invece puntare su una Superlega. L’Uefa ha minacciato denunce, una causa da 50 miliardi e di escludere dalle competizioni i club che volessero partecipare alla nuova competizione.
Nella giornata di oggi è stato diramato un comunicato firmato da Uefa, Federcalcio inglese e Premier League, Federcalcio spagnola reale (RFEF) e LaLiga, Federcalcio italiana (FIGC) e la Lega Serie A. “Resteremo uniti nei nostri sforzi per fermare questo cinico progetto – si legge nella nota – e prenderemo in considerazione tutte le misure a nostra disposizione, a tutti i livelli, sia giudiziario che sportivo, al fine di evitare che ciò accada”, minacciando i club e i giocatori di vietargli di partecipare alle competizioni internazionali. “Questo persistente interesse personale di pochi va avanti da troppo tempo. Quando è troppo è troppo”.
L’Uefa, le Leghe e le Federazioni “hanno appreso che alcuni club inglesi, spagnoli e italiani potrebbero aver intenzione di annunciare la loro creazione di una cosiddetta Superlega chiusa”, si legge nella nota congiunta. “Se ciò dovesse accadere, ci teniamo a ribadire che noi – Uefa, FA inglese, RFEF, FIGC, Premier League, LaLiga, Lega Serie A, ma anche FIFA e tutte le nostre federazioni affiliate – resteremo uniti nei nostri sforzi per fermare questo cinico progetto, un progetto che si fonda sull’interesse personale di pochi club in un momento in cui la società ha più che mai bisogno di solidarietà”.
“Prenderemo in considerazione tutte le misure a nostra disposizione, a tutti i livelli, sia giudiziario che sportivo, al fine di evitare che ciò accada. Il calcio si basa su competizioni aperte e meriti sportivi; non può essere altrimenti”, proseguono nel comunicato. “Come annunciato in precedenza dalla FIFA e dalle sei Federazioni, ai club interessati sarà vietato giocare in qualsiasi altra competizione a livello nazionale, europeo o mondiale, e ai loro giocatori potrebbe essere negata l’opportunità di rappresentare le loro squadre nazionali. Ringraziamo quei club di altri paesi, in particolare i club francesi e tedeschi, che si sono rifiutati di iscriversi a questo progetto. Chiediamo a tutti gli amanti del calcio, tifosi e politici, di unirsi a noi nella lotta contro un progetto del genere se dovesse essere annunciato. Questo persistente interesse personale di pochi va avanti da troppo tempo. Quando è troppo è troppo”.