| La storia della strage di Hillsborough, in cui morirono 96 tifosi del Liverpool |
Alla vigilia della semifinale di andata di Champions League tra Liverpool e Roma, che si disputa martedì 24 aprile, la squadra giallorossa si è resa protagonista di un gesto molto apprezzato dal pubblico e dai media britannici.
Il capitano Daniele De Rossi ha infatti deposto una corona di fiori allo stadio di Anfield, davanti al memoriale della strage di Hillsborough, in cui persero la vita 96 tifosi del Liverpool. Si tra tratta di quella che ancora oggi considerata la più grande tragedia nella storia dello sport inglese.
Con De Rossi c’era una delegazione della squadra giallorossa, composta da altri calciatori, dirigenti e membri dello staff.
Qui il tweet della Roma e il video
Club captain Daniele De Rossi lays a wreath at the Hillsborough memorial on behalf of the #ASRoma squad in remembrance of the 96 fans who lost their lives in 1989. pic.twitter.com/RrgYhIK18j
— AS Roma English (@ASRomaEN) 23 aprile 2018
Cos’è la strage di Hillsborough
Il 15 aprile 1989, all’Hillsborough Stadium di Sheffield, si giocava su campo neutro la semifinale della FA Cup, la coppa nazionale inglese, tra Liverpool e Nottingham Forest.
La FA Cup è da sempre una competizione molto sentita in Inghilterra, nulla di paragonabile alla nostra Coppa Italia. Vi prendono parte anche squadre delle categorie inferiori, alcune delle quali a volte riescono a realizzare imprese epiche, eliminando le big della Premier League.
Anche per questo motivo, quel 15 aprile il match tra Liverpool e Nottingham Forest era attesissimo: migliaia di tifosi delle due squadre si erano recati a Sheffield per spingere i rispettivi giocatori verso la conquista della finale.
Il calcio di inizio era in programma per le 15 ora locale. Il settore riservato ai tifosi del Liverpool era la Leppings Lane, una delle due curve.
A circa mezz’ora dall’inizio della partita, migliaia di tifosi dei Reds erano ancora in coda, in attesa di entrare allo stadio. L’afflusso verso gli spalti procedeva a rilento.
Anche per questo, 8 minuti prima delle 15 la polizia decise di aprire il “Gate C”, un cancello che dava accesso a un tunnel dal quale si arrivava poi a due settori della Leppings Lane, il 3 e il 4.
La curva disponeva infatti, in totale, di sei ingressi. La scelta della polizia fu quanto mai avventata e si rivelò catastrofica: poiché mancavano pochi minuti all’inizio, anche i tifosi che avevano il biglietto per altri settori della curva si accalcarono al Gate C.
Secondo alcune testimonianze, l’improvvisa apertura del cancello fece sì che anche persone senza biglietto si riversassero nel tunnel.
Il risultato fu tragico: i tifosi che già si trovavano sugli spalti vennero spinti verso le recinzioni dalla folla che stava entrando. I settori 3 e 4 della curva, che contenevano meno di 2mila posti, vennero presi d’assalto da oltre 3mila persone.
Molti tifosi finirono letteralmente schiacciati contro le recinzioni, altri tentarono di scavalcarle per raggiungere i settori adiacenti o il terreno di gioco.
Tutto ciò avvenne poco dopo l’inizio della partita, e per alcuni minuti gli stessi giocatori non si resero bene conto di ciò che stata succedendo.
La polizia, addirittura, interpretò il comportamento dei tifosi come un tentativo di invasione di campo. Alcune persone vennero caricate dalle forze dell’ordine, che di fatto contribuirono a creare scompiglio chiudendo ai tifosi la via di fuga verso il terreno di gioco, almeno finché la situazione non divenne chiara per tutti.
La partita venne sospesa alle 15.06, dopo che un poliziotto segnalò all’arbitro che la gente stava invadendo il campo per il sovraffollamento della Leppings Lane.
I soccorsi tardarono ad arrivare, e in quel pomeriggio persero la vita 94 persone, a cui si aggiunsero poi un bambino, deceduto quattro giorni dopo all’ospedale, e un uomo finito in coma e morto quattro anni dopo.
Le polemiche successive e la ricerca della verità
Una prima polemica si innescò a quattro giorni dalla tragedia. Il quotidiano britannico The Sun pubblicò un vero e proprio atto di accusa nei confronti del Liverpool, sparando a tutta pagina un titolo eloquente: “La verità”.
La tesi del quotidiano, supportata da alcune fonti anonime, era che a ostacolare i soccorsi fossero stati proprio i supporter dei Reds, i quali si sarebbero anche resi protagonisti di furti e atti di sciacallaggio depredando i cadaveri ammassati in mezzo al campo e sulle tribune.
Da quel giorno i tifosi del Liverpool hanno iniziato un boicottaggio del quotidiano, attualmente di proprietà di Rupert Murdoch, che va avanti ancora oggi.
Un giudice, Peter Taylor, fu incaricato dal governo britannico di far luce sulla strage e individuare i responsabili.
Pur segnalando gli errori della polizia, in particolare rispetto alla decisione di aprire il Gate C, il rapporto Taylor e il processo che ne seguì non portarono a nessun provvedimento significativo nei confronti delle forze dell’ordine e del personale medico-sanitario.
Nel 2009 il governo Cameron istituì una nuova commissione per far luce sulla strage, l’Hillsborough Independent Panel, che nel 2012 stabilì come le responsabilità fossero da attribuire alla polizia e all’inefficienza dei soccorsi, scagionando totalmente i tifosi del Liverpool.
Un punto molto controverso, e vagliato con attenzione dalla commissione, fu il ritardo nei soccorsi e i successivi referti medici, che al tempo decretarono la morte per asfissia irreversibile di tutte le 94 vittime già alle 15.15 di quel pomeriggio.
La commissione, grazie a documenti e testimonianze, stabilì invece che 41 delle 94 vittime potevano essere salvate, poiché colpite da asfissia reversibile. Se i soccorsi fossero arrivati in tempo, in altre parole, non ci sarebbero stati così tanti morti.
Venne anche stabilito che la polizia tentò di influenzare i media diffondendo testimonianze false su quanto accaduto e modificando in maniera fraudolenta circa 200 rapporti, con lo scopo di attribuire la colpa ai tifosi dei Reds e minimizzare le proprie responsabilità.
Sia il governo Cameron (a nome dello stato britannico) che il The Sun chiesero scusa ai tifosi del Liverpool.
Ogni anno, il 13 aprile, i supporter dei Reds commemorano la strage. Il memoriale si trova all’interno di Anfield, lo stadio del Liverpool, proprio dove si sono recati De Rossi e i suoi compagni di squadra, per rendere omaggio alle vittime della più grande tragedia nella storia dello sport inglese.
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