A una squadra di calcio femminile tibetana è stato negato il visto per l’ingresso negli Stati Uniti. Ad annunciarlo è stato lo stesso team che doveva prendere parte a un torneo in Texas.
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Secondo quanto riportato dalla squadra, la risposta che hanno ricevuto è che non avevano “buone ragioni” per visitare gli Stati Uniti. Gran parte delle giocatrici sono rifugiate tibetane che vivono in India e hanno chiesto il visto all’ambasciata statunitense a Delhi.
“Sono rammaricato perché avevamo organizzato il viaggio da mesi”, ha dichiarato Cassie Childers, la direttrice esecutiva della squadra di calcio femminile. “Doveva essere un momento importante nella vita di tutte le giocatrici, poteva essere la loro opportunità di raccontare al mondo che le donne tibetane sono capaci di raggiungere qualsiasi obiettivo”.
Childers, una cittadina americana, ha detto di “vergognarsi” del suo paese per aver rifiutato il visto. Secondo lei il divieto non ha nulla a che vedere con le politiche dell’amministrazione guidata da Donald Trump.
Due delle giocatrici hanno il passaporto indiano. Altre quattro sono cittadine nepalesi e hanno fatto richiesta per il visto a Kathmandu, ma senza aver avuto alcuna risposta dagli ufficiali statunitensi.
Un ufficiale di Washington ha dichiarato ad Associated Press che non avrebbe commentato singoli casi, ma che la posizione degli Stati Uniti sul Tibet non è cambiata e che il paese è ancora riconosciuto come parte della Cina.
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