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“Non sono stato un uomo”: le scuse non bastano, Romano Fenati licenziato dal Marinelli Snipers Team

Romano Fenati sul podio

"Questa mattina avrei voluto che fosse stato solo un brutto sogno" scrive il pilota di Moto 2 dopo aver provato a tirare il freno di un collega in corsa

Di TPI
Pubblicato il 10 Set. 2018 alle 15:56 Aggiornato il 10 Set. 2018 alle 19:31

“Non sono stato un uomo”: le scuse non bastano, Romano Fenati licenziato dal Marinelli Snipers Team

Romano Fenati licenziato: dopo il verdetto della Federazione – squalifica per due gran premi – arriva il cartellino rosso del Marinelli Snipers Team. “Adesso possiamo comunicare che il team rescinde il contratto con il pilota per il suo comportamento antisportivo, inqualificabile, pericoloso e dannoso per l’immagine di tutti” si legge nel comunicato ufficiale.

Il pilota classe 1996 scende così dalla moto dopo che nel Gp di Misano di domenica 9 settembre si è protagonista di una scorrettezza senza precedenti: tirare in corsa il freno a un collega – Stefano Manzi – durante un sorpasso su un rettilineo > GUARDA IL VIDEO

Romano Fenati licenziato | La lettera di scuse

Fenati è uscito allo scoperto oggi con una lettera di scuse pubblicata sul proprio sito internet.

Eccola:

“Chiedo scusa a tutto il mondo sportivo.
Questa mattina, a mente lucida, avrei voluto che fosse stato solo un brutto sogno.
Penso e ripenso a quei momenti, ho fatto un gesto inqualificabile, non sono stato un uomo!
Un uomo avrebbe finito la corsa e poi sarebbe andato in Direzione Gara per cercare di ottenere giustizia per i precedenti episodi.
Non avrei dovuto reagire alle provocazioni.
Le critiche sono corrette e comprendo l’astio nei miei confronti.
Voglio scusarmi con tutti quelli che credevano in me e tutti quelli che si sono sentiti feriti dalla mia azione.
È uscita un’immagine di me e dello sport tutto, orribile.
Io non sono cosí, chi mi conosce bene lo sa!
Nella mia carriera, sono sempre stato un pilota corretto. L’anno scorso sono stato uno dei pochissimi a non ricevere alcuna penalizzazione, non ho mai messo a repentaglio la vita di qualcun altro, anzi, ho sempre sostenuto che ci sono piloti pericolosi, in pista, per stile di guida.
È vero, purtroppo ho un carattere impulsivo, ma la mia intenzione non era certo quella di fare del male ad un pilota come me ma volevo fargli capire che quello che stava facendo era pericoloso e che anch’io avrei potuto fargli delle scorrettezze cosí come lui le aveva appena fatte a me!
Non voglio giustificarmi so bene che il mio gesto non è giustificabile, voglio solo scusarmi con tutti.
Ora avrò tempo per riflettere e schiarirmi le idee”

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