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Nicola Pietrangeli sulla vittoria della Coppa Davis: “Non è che abbiano battuto chissà chi. Berrettini? Le sue partite bruttissime”

Di Niccolò Di Francesco
Pubblicato il 25 Nov. 2024 alle 12:09 Aggiornato il 25 Nov. 2024 alle 12:27

Nicola Pietrangeli commenta la vittoria della Coppa Davis

All’indomani della vittoria dell’Italia in Coppa Davis arriva il commento di Nicola Pietrangeli, leggenda del tennis azzurro e capitano della Nazionale che vinse la prima Coppa Davis nel 1976.

“È stata una bella emozione, ma non è che abbiano battuto chissà quale avversario” ha commentato a Il Messaggero l’ex tennista che ha aggiunto: “Mi aspettavo un percorso diverso dagli Stati Uniti. L’unico fastidio che hanno avuto è stato quello con l’Argentina, per quella battuta d’arresto iniziale. Ma poi, quando sai già di partire con un punto di vantaggio, allora giochi con più tranquillità”.

Sulle partite di Matteo Berrettini, invece, Pietrangeli dichiara: “Le sue due partite sono state bruttissime, ma bellissime per il risultato che poi è quello che conta nella Davis. Lo spettacolo lasciamolo agli altri tornei”.

Alla domanda su quale sia la squadra più forte, se la sua che vinse nel 1976 o questa che ha vinto due titoli consecutivi, l’ex tennista risponde: “Non mi faccia domande così cattive. E comunque non lo so, sono cose che non si possono provare. Diciamo che sono due squadre diverse, entrambe forti, ma diverse. Anche il gioco è totalmente diverso. Ora si gioca con i cannoni, noi giocavamo con le mitragliatrici. Chi riesce a tirare più forte vince”.

“C’è poco spettacolo vero, è tutto troppo veloce e non hai il tempo di pensare al colpo. Al massimo la giocata potrebbe arrivare solamente in un modo: d’istinto” aggiunge Pietrangeli.

Sulla differenza tra i due team, quindi, l’ex tennista conclude: “Mi sembra che questa squadra sia molto più docile, fatta di bravi ragazzi. Ai miei tempi sembrava che comandassi, ma forse non era nemmeno così. Ma sono epoche diverse, ripeto, anche le racchette sono diverse: non so nemmeno che cosa avrei potuto fare io se giocassi adesso”.

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