Continuano i guai col fisco per Josè Mourinho. L’ex allenatore del Real Madrid, ora al Manchester United, dopo aver pagato quasi cinque milioni per chiudere un contenzioso con l’agenzia delle entrate spagnola nel 2015, dovrà rimettere mano al portafogli e sborsare ulteriori 800 mila euro per evitare il processo e una possibile condanna ad un anno di carcere.
Una decisione – riportata oggi dal quotidiano spagnolo El Mundo – che di fatto ha fatto ammettere a Mourinho (rimasto nella storia dell’Inter dopo il Triplete del 2010) di non aver dichiarato introiti per 3,3 milioni di euro tra il 2011 e il 2012 quando era l’allenatore del Real Madrid e disponeva di una società offshore con sede nelle Isole Vergini Britanniche, utilizzata per pagare meno tasse sui soldi derivanti dalla vendita dei propri diritti di immagine.
Evasione fiscale venuta alla luce con Football Leaks, l’inchiesta giornalistica legata al calcio che aveva messo in prima pagina diversi fuoriclasse, tra calciatori, allenatori e dirigenti.
Mourinho – scrive El Mundo – utilizzava lo stesso modus operandi del campione portoghese Cristiano Ronaldo. A legare i due oltre il club in cui all’epoca lavoravano entrambi, il fatto di essere assistiti del connazionale Jorge Mendes, super agente portoghese sotto inchiesta in territorio spagnolo per una evasione fiscale di 15 milioni di euro.
Nel 2015 Mourinho aveva già pagato quattro milioni e mezzo di euro per precedenti evasioni fiscali, ma i conti offshore dei tempi spagnoli sono tornati alla luce in seguito all’inchiesta. E il problema, seppur con cifre minori, si è riproposto.
Di certo non una buona notizia per l’ex Real anche se 800 mila euro sono una cifra irrisoria per il tecnico portoghese che ora al Manchester United percepisce 28 milioni di euro all’anno. Ad accusare di più il colpo non sarà quindi il portafogli ma l’immagine pubblica dello Special One.