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Astori, la perizia medica svela: “Aveva una patologia cardiaca mai scoperta”

Il difensore della Fiorentina Davide Astori

Il difensore della Fiorentina fu ritrovato senza vita nella sua stanza d'albergo prima della partita contro l'Udinese

Di Anton Filippo Ferrari
Pubblicato il 12 Giu. 2018 alle 08:44 Aggiornato il 12 Giu. 2018 alle 09:27

Davide Astori, difensore della Fiorentina morto lo scorso 4 marzo nella sua camera d’albergo prima della partita contro l’Udinese, soffriva di una patologia cardiaca mai scoperta.

A rivelarlo è stata la perizia medico legale disposta dalla Procura di Udine, e poi trasferita a Firenze insieme agli altri dell’inchiesta sulla morte del capitano della Fiorentina.

Secondo quanto scritto nella perizia medico legale, sarebbero infatti emersi elementi indicativi di una patologia cardiaca che avrebbe causato il decesso del giocatore 31enne.

Gli inquirenti fiorentini, secondo quanto appreso dall’Ansa, sono adesso al lavoro per stabilire se la patologia poteva essere diagnosticata in anticipo, e se, una volta effettuata la diagnosi, sarebbe stato possibile intervenire per evitare la morte del calciatore.

Astori “non morì nel sonno”

Secondo una perizia consegnata nei giorni scorsi e su cui i professori Carlo Moreschi e Gaetano Thiene, esperti incaricati dal pm Barbara Loffredo, hanno lavorato per lungo tempo, Davide Astori non sarebbe morto nel sonno.

Una perizia che di fatto smentisce la tesi portata avanti sinora su quanto accaduto al capitano della Fiorentina nella notte del 4 marzo, mentre si trovava da solo nella sua camera di albergo a Udine in vista del match dei viola in programma il giorno seguente contro l’Udinese.

Per mesi si è detto che il cuore di Davide avesse rallentato il suo battito (bradiaritmia), fino a interromperlo. In pratica il difensore 31enne doveva essere morto nel sonno. Ma ora sembrerebbe che non sia andata così.

Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, nella perizia si parla di “tachiaritmia”, di accelerazione improvvisa dei battiti, un cuore che ha iniziato a battere sempre più velocemente fino a fermarsi.

Secondo la ricostruzione dei periti quella notte Astori si sarebbe anche svegliato e forse si sarebbe salvato se avesse condiviso la camera con qualcuno pronto a dare l’allarme.

Inoltre, secondo i due professori, si sarebbe trattato del primo episodio violento di una patologia mai manifestata prima.

“Non posso anticipare nulla”, le parole del procuratore di Udine Antonio De Nicolo. “Posso solo dire che sul caso è aperto un fascicolo a carico di ignoti. La collega sta studiando il documento. Non appena il lavoro sarà terminato decideremo se proseguire l’indagine o chiedere l’archiviazione”.

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