Mondiali Qatar, gli organizzatori: “Omosessuali benvenuti, ma niente baci in pubblico”
Il presidente del comitato organizzatore dei mondiali di calcio in Qatar ha ammesso che l’emirato è un paese “conservatore” riguardo l’omosessualità, punita da Doha con pene che arrivano a tre anni di reclusione.
“In diversi paesi, c’è più indulgenza verso le manifestazioni pubbliche di affetto”, ha detto Nasser al-Khater in un’intervista alla Cnn, rispondendo a domande sulle leggi contro l’omosessualità. “Il Qatar e la regione sono molto più modesti e il Qatar e la regione sono molto più conservatori. Ed è questo che chiediamo ai tifosi di rispettare”, ha aggiunto al-Khater, rifiutandosi di riconoscere che in Qatar l’omosessualità è reato.
“Nessuno si sente minacciato qui, nessuno si sente insicuro”, ha affermato, in risposta ai timori espressi dal giocatore australiano Josh Cavallo, diventato a ottobre il primo calciatore di una squadra di massima serie a dichiarare omosessuale. Nelle scorse settimane il centrocampista dello Adelaide United ha detto di essere spaventato dall’idea di giocare il prossimo mondiale in Qatar. “Gli diamo il benvenuto qui nello stato del Qatar, gli diamo il benvenuto a venire a vedere anche prima della coppa del mondo”, ha detto al-Khater. “L’idea che le persone non si sentano al sicuro qui è falsa. L’ho detto prima e te lo ripeto, tutti sono i benvenuti qui”.