Sei attivisti hanno organizzato una forma originale di protesta contro i soprusi nei confronti delle persone Lgbt in Russia. I membri della campagna The Hidden Flag hanno indossato ciascuno la maglia della sua nazionale ai Mondiali 2018 e si sono messi in fila per comporre la bandiera arcobaleno.
La Russia è uno dei paesi più omofobi al mondo, e mostrare i simboli della comunità Lgbtq è proibito. Tra questi simboli c’è la bandiera arcobaleno, ideata da Gilbert Baker nel 1978. Mostrarla in pubblico, in Russia, può valere una condanna al carcere, perché questo simbolo è classificato come “propaganda gay”.
Ciononostante, sei attivisti di sei paesi diversi hanno trovato il modo di rendere la bandiera dei diritti Lgbtq visibile durante i mondiali in Russia.
Per questo, hanno indossato le maglie delle nazionali di Spagna, Olanda, Brasile, Messico, Argentina e Colombia, e sono stati in giro per la Russia festeggiando sia la Coppa del Mondo sia il mese dedicato all’orgoglio Lgbtq, contro la politica omofoba del governo russo.
Qui sotto il video della campagna Hidden Flag:
Gli attivisti sono Marta Márquez, Eric Houter, Eloi Pierozan Junior, Guillermo León, Vanesa Paola Ferrario, and Mateo Fernández Gómez.
Ecco alcune delle loro foto, condivise dagli utenti su Twitter con l’hashtag TheHiddenFlag:
Genius idea by #TheHiddenFlag. Protesting in plain sight around Russia for #Worldcup2018Russia in their #LGBTQ rainbow shirts. Check em out https://t.co/CqtDHfnHzU pic.twitter.com/etNdx4RvUF
— Aysha (@Aysha) 10 luglio 2018
in russia, the act of displaying the LGBT flag in public can get you arrested. so these 6 activists from latin america resorted to creativity: wearing uniforms from their countries’ football teams, they turned themselves into the flag and walked around moscow with pride. 🏳️🌈 pic.twitter.com/7Q2HgLemzh
— gabi (@harleivy) 8 luglio 2018
Nel 2013 in Russia è stata approvata una legge allo scopo di proteggere i valori della famiglia tradizionale dalla “propaganda gay”. La comunità Lgbtq in Russia è osteggiata causa dell’atteggiamento poco favorevole da parte del governo e della società russa.