Michael Schumacher carriera | Formula 1 | Pilota | Incidente sci
MICHAEL SCHUMACHER CARRIERA – Sette volte campione del mondo di Formula Uno, due volte con la Benetton e ben cinque consecutive (dal 2000 al 2004) con la Ferrari. Michael Schumacher ha scritto pagine indelebili della storia dell’automobilismo: nessuno ha fatto meglio di lui in quanto a titoli mondiali ottenuti, ma anche a singole gare vinte (ben 91). In mezzo, tutta una serie di grandi e piccoli record che lo hanno proiettato, durante la sua fantastica carriera, nell’Olimpo dello sport.
Il pilota tedesco, nato a Huerth-Hermuehlheim, nell’Ovest della Germania, il 3 gennaio 1969, è diventato un autentico simbolo della Formula 1 soprattutto in Italia, grazie alle 11 stagioni vissute nella scuderia del Cavallino. Le sue imprese hanno avvicinato a questo sport moltissimi appassionati, che hanno seguito con fervore le stagioni automobilistiche e con altrettanta passione cercano oggi qualche informazione sull’ex pilota.
Michael Schumacher, infatti, il 29 dicembre 2013 è stato vittima di un tragico incidente sugli sci sulle piste di Meribel, nelle Alpi francesi. La caduta gli provoca gravi danni cerebrali, mandandolo in coma per diversi anni e costringendolo a una lunga e durissima riabilitazione. Ritiratosi con la famiglia nella sua villa di Gland, in Svizzera, su di lui sono circolate da allora davvero pochissime notizie: la famiglia Schumacher, in primis la moglie Corinna, ha da subito chiesto alla stampa e agli amici di rispettare la privacy dell’ex pilota.
Di seguito, tutto quello che c’è da sapere sul campione tedesco, dalla carriera ai record e alle curiosità.
Michael Schumacher carriera | Gli inizi
La leggenda di Schumacher ha inizio il 3 gennaio 1969, quando il piccolo Michael nasce a Huerth-Hermuehlheim, da una famiglia di modeste condizioni sociali ed economiche. Il padre, Rolf, è un meccanico appassionato di go-kart: proprietario di un circuito per i piccoli veicoli a quattro ruote, è lui a trasmettere ai figli Michael e Ralf la passione per la corsa e le auto.
Fin da piccoli, così, entrambi i futuri piloti di Formula 1 iniziano a guidare i go-kart. Michael ha soli 4 anni quando si mette per la prima volta alla guida. Dopo il diploma all’istituto tecnico, il giovane Michael si afferma in poco tempo come uno dei migliori prospetti mondiali del karting. Seguono repentini cambi di categoria: dal campionato junior tedesco (che vince) ai campionati europei di Goteborg, in Svezia. Dalla Formula Ford alla Formula Konig, nella quale si laurea facilmente campione.
L’approdo in Formula 3 è una naturale conseguenza dei suoi successi. Nel 1990, a 21 anni, Michael Schumacher conquista anche il primo titolo di Formula 3. Dopo il record sul giro alla 24 Ore di Le Mans del 1991, è chiaro a tutti quale sia il prossimo salto di categoria per il pilota tedesco.
Michael Schumacher carriera | L’esordio in Formula 1
Il debutto in Formula 1, la classe regina dell’automobilismo, avviene nel 1991 grazie al team Jordan, che gli fornisce una monoposto con motore Ford chiamandolo a sostituire Bertrand Gachot.
Con la scuderia di Eddie Jordan Schumacher corre solo il Gran Premio del Belgio, nel quale si fa notare per un’ottima qualifica (settimo tempo), anche se poi non riesce a ripetersi in gara. Tuttavia, la sua performance attira l’attenzione dei più importanti team manager della Formula 1.
Michael Schumacher carriera | Il passaggio alla Benetton
Il più lesto ad accaparrarsi le prestazioni del promettente tedesco è Flavio Briatore, che lo mette sotto contratto con il team Benetton per sostituire Roberto Moreno. Nel Gran Premio seguente, a Monza, Schumacher arriva quinto.
Il suo talento cristallino non fatica a emergere: nella stagione 1992, la prima disputata dall’inizio, Schumi si piazza al terzo posto del mondiale piloti. Il giovane tedesco, anche nella stagione successiva, inizia a inanellare ottime prestazioni, mettendo in ombra anche piloti come Nelson Piquet e Martin Brundle.
Michael Schumacher carriera | I primi titoli Mondiali
Il 1994 è l’anno della definitiva consacrazione di Michael Schumacher, che smette i panni della giovane promessa per vestire quelli del campione del mondo. Durante le varie gare dimostra tutte le sue abilità: grande tecnica, intraprendenza, strategia e la giusta prudenza gli consegnano il titolo mondiale alla fine di una stagione di dominio assoluto.
A favorirlo, purtroppo, anche il tragico incidente di Imola nel quale Ayrton Senna perde la vita. L’unico ostacolo tra Michael e il titolo mondiale è Damon Hill, alla guida della Williams-Renault. Il britannico riesce a insidiare il tedesco fino alla fine, complice anche la squalifica di due gare inflitta a Schumacher e l’annullamento della vittoria in Belgio per l’usura eccessiva dello scalino di legno.
A 25 anni, comunque, Schumi è campione del mondo per la prima volta. Il primo passo di una carriera incredibile. L’anno successivo, il 1995, è ancora un monologo tedesco: il neo-campione bissa il successo dell’anno precedente con una cavalcata trionfale, schiacciando questa volta Damon Hill: 102 punti contro 69. Si segna già il primo record: è il più giovane pilota di tutti i tempi a vincere due Mondiali consecutivi.
Michael Schumacher carriera | L’approdo difficile alla Ferrari
Il 1996 vede il passaggio del pilota dei record alla Ferrari, che vuole tornare a vincere quel Mondiale che manca dalla stagione 1979. Per farlo, la scuderia di Maranello non può che puntare sul pilota più in forma del momento: il suo approdo in Italia coincide con un rinnovato entusiasmo dei tifosi. Nello stesso anno anche il fratello Ralf approda in Formula 1.
Le prime 4 stagioni sono però molto difficili: la monoposto non è assolutamente all’altezza dei primi posti e il tedesco non riesce a spingerla in alto, rimanendo sempre alle spalle di Jacques Villeneuve prima e Mika Hakkinen poi.
L’epilogo del Mondiale 1997 è reso ancora più amaro dall’incidente tra Villeneuve e Schumacher, evidente responsabile, che a causa della sua azione poco sportiva vede l’annullamento del suo secondo posto mondiale. Lo stesso pilota tedesco definisce l’accaduto come “l’errore più grande della mia vita”.
Michael Schumacher carriera | I 5 Mondiali consecutivi
Solo nel 2000, al termine della quinta stagione in Ferrari, Michael Schumacher riesce a laurearsi nuovamente campione del mondo di Formula 1. Il segreto del successo sta anche nel suo compagni di squadra, Rubens Barrichello, che si dimostra un perfetto gregario.
Nel 2001 il trionfo arriva addirittura con quattro gare di anticipo, arrivando a fine stagione a quota 123 punti e 9 vittorie. Il 19 agosto Schumi vince a Budapest il suo 51esimo Gran Premio, eguagliando il record di Alain Prost. Il 2 settembre lo supera vincendo anche a Spa, in Belgio.
Con quattro mondiali vinti il tedesco ha davanti soltanto Juan Manuel Fangio, a quota 5. La Ferrari in quegli anni è però così forte e competitiva, grazie anche all’equilibrio raggiunto dal suo fuoriclasse, che nel 2002 Schumacher trionfa ancora, concludendo il mondiale con 144 punti.
Fangio viene raggiunto e subito dopo superato: nel 2003 e nel 2004 è ancora dominio Ferrari. Schumacher sale a 7 Mondiali vinti: insuperabile.
Michael Schumacher carriera | Il primo ritiro e il ritorno
Schumacher tuttavia non riesce a ripetersi anche nel 2006. A 37 anni, il 10 settembre 2006 dopo la vittoria del gran premio di Monza annuncia che a fine della stagione si ritira dalle corse.
Il richiamo dell’adrenalina e della Formula 1 è però troppo forte. Prima, nel 2009, torna inaspettatamente alla guida per sostituire Felipe Massa (rimasto ferito a un occhio durante una gara) alla Ferrari. Conclude però subito l’esperienza per dolori al collo. Poi, nel 2010, torna ancora: stavolta non con la Ferrari, ma con la Mercedes. Corre per tre stagioni, senza però riuscire a brillare. Si ritira definitivamente nel 2012.
Michael Schumacher carriera | L’incidente e la riabilitazione
Il 29 dicembre 2013 rimane vittima di un terribile incidente, durante un fuoripista sugli sci sulle piste di Meribel, in Francia. Schumacher cade e batte la testa su una roccia che addirittura rompe il casco. Nonostante i soccorsi, per il tedesco i danni cerebrali sono gravissimi: Schumi va in coma e ci rimane per moltissimo tempo.
Da ogni parte del mondo arrivano messaggi di solidarietà per il campione tedesco. Assediata dai cronisti, che vogliono scoprire in che condizioni viva realmente l’ex pilota, la famiglia Schumacher chiede di mantenere uno stretto riserbo. Non filtra nulla, né sulla riabilitazione del campione, né sulle prospettive future.
A fine 2018, dopo 5 anni dall’incidente di Meribel, sia sulla stampa inglese che su quella tedesca circolano notizie incoraggianti sul tedesco: si è svegliato, sta meglio, ha guadagnato anche peso ma non può farsi vedere in pubblico. Viene seguito stabilmente da un’equipe di almeno 10 medici.
A gennaio 2019, in un’intervista a Rai Sport, l’ex presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo ha rilasciato queste dichiarazioni su Schumi: “Io spero, perché gli voglio bene, che possa succedere qualcosa ma non voglio dire altro, se non che so che Michael lotta, che ha tanta determinazione e una famiglia magnifica intorno”.
Qualche settimana prima, avevano fatto ben sperare le dichiarazioni di Jean Todt, presidente della Fia e team principal della Ferrari negli anni dell’apice della carriera del tedesco. Todt, in occasione dell’ultimo Gp della stagione, quello del Brasile, aveva infatti dichiarato di aver visto la gara con Schumacher.
Michael Schumacher carriera | I 50 anni
Il 3 gennaio 2019 Michael Schumacher compie 50 anni. Per l’occasione, la moglie Corinna rassicura i tifosi: “Siamo lieti e vi ringrazio di cuore per la vostra voglia di festeggiare il cinquantesimo compleanno di Michael con lui e con noi. State certi che è in buone mani e stiamo facendo tutto il possibile per aiutarlo. E per favore, cercate di capire se, seguendo il desiderio di Michael, lasciamo un argomento sensibile come la sua salute, come sempre, nella privacy”.
> QUI JEAN TODT RACCONTA GLI ANNI CON SCHUMI
Michael Schumacher carriera | Vita privata
Fuori pista viene descritto come uomo arrogante ed orgoglioso, anche se per altri (comprese tutte le persone con cui negli anni ha lavorato) è semplicemente un uomo felice che ama la sua famiglia.
La moglie è Corinna Betsch, una cavallerizza tedesca: i due si sposano il 1 agosto 1995 a Kerpen. Dal loro amore nascono due figli: Gina Maria e Michael jr, pilota anche lui.