Chi è Marcell Jacobs: l’uomo più veloce al mondo
Lamont Marcell Jacobs è il campione olimpico in carica dei 100 metri: il primo italiano a vincere la più importante gara dell’atletica alle Olimpiadi. L’uomo più veloce del mondo. Ma chi è esattamente Marcell Jacobs? Si tratta di un velocista e lunghista italiano. Nato a El Paso (Stati Uniti) il 26 settembre 1994 è il secondo italiano, dopo Filippo Tortu, a infrangere la barriera dei 10 secondi. È stato il primo atleta italiano in grado di qualificarsi per una finale olimpica nei 100 metri piani e, contestualmente, il primo a vincere una medaglia (un oro) nella specialità. Entrambi i traguardi sono stati conseguiti ai Giochi olimpici di Tokyo 2020, occasione nella quale Jacobs ha anche stabilito il nuovo record europeo nella disciplina, grazie ai 9″80 corsi in finale.
Marcell Jacobs nasce, come detto, a El Paso il 26 settembre 1994 da madre italiana, Viviana Masini, e padre texano, militare della Caserma Ederle conosciuto a Vicenza. Quest’ultimo, pochi giorni dopo la nascita, venne stanziato in Corea del Sud ma la madre decise di non seguirlo, trasferendosi col bambino a Desenzano del Garda, in provincia di Brescia. Fino al 2015 ha avuto anche la cittadinanza statunitense, che in seguito ha deciso di non rinnovare.
All’età di dieci anni iniziò a praticare l’atletica leggera, prediligendo inizialmente lo sprint e poi, a partire dal 2011, il salto in lungo. Il grande salto di qualità nella velocità arriva nel 2021: il 6 marzo vince la medaglia d’oro nei 60 metri piani agli Europei indoor di Toruń con il tempo di 6″47, nuovo record italiano e miglior prestazione mondiale stagionale. Il 13 maggio corre al meeting di Savona, stabilendo in batteria il nuovo record italiano dei 100 metri piani con il tempo di 9″95 (+1,5 m/s). Ai Giochi olimpici di Tokyo 2020 il boom: nella batteria dei 100 metri piani stabilisce il nuovo record italiano con il tempo di 9″94, primato raggiunto con +0,1 m/s di vento a favore. Nelle semifinali corre in 9″84 con +0.9 m/s di vento a favore, qualificandosi per la finale (primo italiano nella storia dei giochi olimpici) e stabilendo il nuovo record europeo. Nella finale, disputata nella stessa giornata, vince la medaglia d’oro con il tempo di 9″80, migliorando ulteriormente il record europeo e diventando il primo italiano nella storia della disciplina a raggiungere questo risultato. Diventato leggenda.
Vita privata
Marcell Jacobs vive a Roma (zona Nord) ed è felicemente fidanzato (prossimo al matrimonio) con Nicole Daza. Ha tre figli: Jeremy, sette anni, nato da una relazione del centometrista campione olimpico, quando lui aveva solo diciannove anni, Anthony, nato nel 2019, e Meghan. Per Marcell la famiglia è sempre stata il centro della sua vita. Anche sportiva. Tanto che su quel corpo fatto per l’atletica, costruito in anni di allenamenti, c’è anche un omaggio alla sua famiglia con tatuaggi con la Rosa dei venti, le date di nascita dei sui figli, una scritta inneggiante l’amicizia e una tigre. “A 18 mesi ero in Italia, i miei figli sono nati qui. Mi sento italiano in ogni cellula del mio corpo”.
Chi è la madre
La mamma di Marcell Jacobs si chiama Viviana Masini. “La vita di Marcell è stata un grande sacrificio. E’ vissuto senza padre e gli ho fatto da papà e mamma. Ha superato tante difficoltà e ora si merita tutto. Avevo buone sensazioni dopo che avevo trascorso un mese con lui e i suoi fratelli a Tenerife. Da quel periodo sono cambiati i suoi progetti ed è arrivato alla vittoria all’Olimpiade”, ha rivelato la signora che ha seguito la gara con altri parenti e amici dall’albergo di proprietà sulla sponda bresciana del lago di Garda. “Avevo detto che era il nuovo Bolt. Lo ha dimostrato, è il più veloce”.
Chi è il padre di Marcell Jacobs
Lamont Jacobs, ex militare americano del Texas, è il padre di Marcell, il neo campione olimpico dei 100 metri a Tokyo 2020. Il ragazzo non ha avuto contatti con il padre fino all’età di 13 anni “perché non avevamo niente da dirci”. Ma chi è Lamont Jacobs, il padre di Marcell? Si tratta di un ex militare dell’Us Army. Di stazza a Vicenza, conosce la mamma di Marcell, Viviana. “È nato quando io avevo 18 anni e il papà 20, ci siamo dovuti trasferire in America, poi il padre è stato mandato in Corea quando Marcell aveva un anno, gli ho dovuto fare da padre e madre, ha avuto anche problemi fisici da piccolo”. Lamont, veterano di guerra, come ricordano le tante foto in divisa di quando era giovane pubblicate sul suo profilo social, non è stato un padre presente. La riconciliazione con il figlio è avvenuta in età adulta ma è stata fondamentale per la carriera di Marcell. “Non è ancora tutto risolto – ha detto l’atleta – però almeno adesso ci parliamo: il traduttore di Google mi dà una mano con l’inglese… Mio padre, da bambino, non lo ricordo – ha raccontato al Corriere della Sera prima delle Olimpiadi – Dal momento in cui con mamma siamo rientrati da El Paso, è cominciata la nostra personalissima sfida a due. A scuola ero in difficoltà. Disegna la tua famiglia, mi diceva la maestra: io avevo solo mia madre da disegnare e ci soffrivo. Chi è tuo papà, mi chiedevano gli amici da ragazzino: non esiste, rispondevo, so a malapena che porto il suo nome. Per anni ho alzato un muro. E quando mio padre provava a contattarmi, me ne fregavo”.
“È incredibile la potenza dell’energia che si muove quando abbatti un muro – ha proseguito Marcell Jacobs -. Lo odiavo per essere scomparso, ho ribaltato la prospettiva: mi ha dato la vita, muscoli pazzeschi, la velocità. L’ho giudicato senza sapere nulla di lui. Prima se una gara non andava bene davo la colpa agli altri, alla sfortuna, al meteo. Adesso ho capito che i risultati dipendono solo dal lavoro e dall’impegno”.
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