Uefa Champions League: Manchester City escluso per due stagioni
Il Manchester City è stato escluso dalla Champions League (e dalle altre coppe europee) per le prossime due stagioni per gravi violazioni del fair play finanziario. Durissima la sentenza della Uefa (la decisione per l’esattezza è stata presa dalla Camera del Club Financial Control Body), che ha anche multato la società britannica per 25 milioni di sterline (circa 30 milioni di euro).
Ora il club inglese potrà appellarsi al Tas di Losanna. Gli inglesi, tramite un comunicato pubblicato sul proprio sito, si sono detti “delusi, ma non sorpresi dalla decisione” e hanno accusato l’Uefa di non essere imparziale, preannunciando il ricorso al Tas di Losanna. “Il caso è stato aperto dall’Uefa, seguito dall’Uefa e giudicato dall’Uefa. A dicembre 2018, il capo della Procura Uefa aveva pubblicamente previsto l’esito e le sanzioni che voleva fossero destinati al Manchester City, ancor prima che qualsiasi inchiesta fosse iniziata”, ha spiegato il City.
“Il club non ha collaborato”
L’Uefa ha spiegato che il Manchester City, dal 2008 nelle mani di Mansur bin Zayd Al Nahyan (uno dei figli di Zayed bin Sultan Al Nahyan e fratellastro del presidente degli Emirati Arabi Uniti Khalifa bin Zayed Al Nahayan), non ha collaborato alle indagini del CFCB. Il club inglese è stata punito per aver gonfiato le entrate delle sponsorizzazioni e per le informazioni sul break-even presentate all’Uefa tra il 2012 e il 2016.
Possibili ripercussioni
Una sentenza che, qualora venisse confermata dal Tas di Losanna, potrebbe comportare gravi danni al club. Non solo a livello di immagine ma anche tecnico. L’allenatore Pep Guardiola e tantissimi campioni infatti, a partire da questa estate, potrebbero dare l’addio alla società per accasarsi nei club rivali della Premier League e degli altri campionati principali. Serie A compresa.