Calcio e scommesse, che cos’è la ludopatia, il significato e come si cura
Da alcuni giorni, dopo la nuova bufera che ha investito il calcio a causa delle scommesse che alcuni calciatori avrebbero effettuato illegalmente, si sta parlando con insistenza di ludopatia: ma di che cosa si tratta? E qual è il suo significato? E ancora: come si cura quella che è una vera e propria malattia?
Ludopatia: significato
La ludopatia è il termine generico con il quale si indica il disturbo da gioco d’azzardo, definito anche gioco d’azzardo patologico, GAP o azzardopatia.
Dal 2013, il disturbo da gioco d’azzardo è stato inquadrato nella categoria delle cosiddette “dipendenze comportamentali”. Si tratta di un disturbo psicologico caratterizzato da una compulsione incontrollabile per il gioco d’azzardo e da una dipendenza psicologica dallo stesso. Le persone affette da ludopatia sperimentano una crescente necessità di scommettere denaro su giochi d’azzardo, come slot machine, poker, scommesse sportive, gratta e vinci e altri giochi, nonostante le conseguenti perdite finanziarie e personali.
Le caratteristiche della Ludopatia
La ludopatia può avere un impatto significativo sulla vita delle persone che ne sono affette, e può portare a conseguenze gravi, tra cui la perdita di relazioni, l’indebitamento, il declino nella salute mentale e la perdita del lavoro. Le caratteristiche comuni della ludopatia includono:
- Compulsione al gioco: Le persone affette da ludopatia sperimentano un’impellente necessità di giocare d’azzardo, spesso con somme di denaro sempre maggiori, al fine di ottenere l’emozione associata alla scommessa.
- Perdita di controllo: Le persone con ludopatia trovano difficile controllare il proprio comportamento di gioco, spesso continuando a scommettere nonostante abbiano deciso di smettere o di ridurre il gioco.
- Preoccupazione costante: La ludopatia porta a una costante preoccupazione per il gioco, impedendo alle persone di concentrarsi su altre attività o responsabilità.
- Rischi finanziari: La ludopatia può portare a gravi problemi finanziari, con perdite significative di denaro, indebitamento e, in alcuni casi, la rovina finanziaria.
- Problemi interpersonali: Le persone con ludopatia spesso vivono problemi nelle relazioni familiari, lavorative e sociali a causa del loro comportamento di gioco.
- Miglioramenti psicologici: Mentre giocano, le persone con ludopatia possono sperimentare un miglioramento temporaneo del loro stato emotivo, ma questo è seguito da sensi di colpa, ansia o depressione dopo aver perso.
Come si cura
Il trattamento per la ludopatia spesso coinvolge la terapia cognitivo-comportamentale, il supporto psicologico e, in alcuni casi, l’uso di farmaci per gestire l’ansia o la depressione associata.
La cura della ludopatia richiede un approccio multifattoriale che coinvolge una combinazione di terapie e supporto. Ecco alcune delle principali opzioni di trattamento per la ludopatia:
- Terapia cognitivo-comportamentale (TCC): La TCC è uno degli interventi terapeutici più efficaci per la ludopatia. Questa terapia aiuta le persone a identificare i pensieri, le emozioni e i comportamenti che contribuiscono al loro gioco d’azzardo problematico. Gli obiettivi principali sono il riconoscimento dei trigger che portano al gioco, il miglioramento delle abilità di gestione dello stress e la promozione di comportamenti alternativi.
- Terapia individuale: Il supporto individuale da parte di uno psicologo o terapeuta specializzato in ludopatia è spesso essenziale. Questo tipo di terapia può aiutare a esplorare le cause sottostanti del problema del gioco d’azzardo e sviluppare strategie personalizzate per il recupero.
- Terapia di gruppo: Partecipare a un gruppo di supporto o a terapie di gruppo con altre persone che lottano contro la ludopatia può essere molto utile. Questi gruppi offrono sostegno emotivo, condivisione di esperienze e strategie per affrontare le sfide comuni.
- Terapia familiare: Poiché la ludopatia può influenzare significativamente i membri della famiglia, coinvolgere la famiglia nel processo di recupero è spesso cruciale. La terapia familiare può aiutare a ristabilire relazioni danneggiate e promuovere la comprensione e il sostegno reciproco.
- Farmaci: In alcuni casi, un medico può prescrivere farmaci per aiutare a gestire l’ansia, la depressione o altri problemi di salute mentale correlati alla ludopatia. Alcuni farmaci, come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), possono essere utilizzati per affrontare questi sintomi.
- Auto-aiuto: Partecipare a programmi di auto-aiuto o utilizzare risorse online può essere un componente prezioso del recupero. Questi programmi forniscono strumenti, strategie e sostegno costante per mantenere il controllo sul comportamento di gioco.
- Controllo delle finanze: Imparare a gestire le finanze in modo responsabile è fondamentale per chi soffre di ludopatia. Questo può includere la consulenza finanziaria e la pianificazione del bilancio per affrontare i debiti e prevenire ulteriori perdite finanziarie.
- Prevenzione delle ricadute: Lavorare con il terapeuta per sviluppare un piano di prevenzione delle ricadute è essenziale. Questo piano può includere strategie per affrontare situazioni ad alto rischio e per mantenere un ambiente che faciliti il recupero.
Perché se ne sta parlando
Da alcuni giorni si sta parlando con frequenza di ludopatia a causa di alcuni giocatori di calcio che avrebbero effettuato delle scommesse su alcuni siti illegali. La vicenda è esplosa con il calciatore della Juventus Nicolò Fagioli, il cui nome è stato fatto da Fabrizio Corona, per poi allargarsi a Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo.
Secondo l’ex paparazzo, però, sarebbero almeno una cinquantina i calciatori, ma anche dirigenti e presidenti di club di Seria A, coinvolti nel giro di scommesse ileggali.
Non è ancora chiaro, dal momento che l’indagine è in corso, se i calciatori precedentemente citati abbiano scommesso anche sul proprio sport.
Vi sono, infatti, due problemi: il primo è che i siti illegali sono ovviamente fuorilegge. Il secondo è che ai calciatori è di fatto proibito scommettere sul proprio sport, mentre potrebbero farlo su qualsiasi altro sport, a patto che venga fatto ovviamente su piattaforme legali.
La questione, infatti, è regolamentata dall’articolo 24 del Codice di Giustizia Sportiva, che al Comma 1 recita: “Ai soggetti dell’ordinamento federale, ai dirigenti, ai soci e ai tesserati delle società appartenenti al settore professionistico è fatto divieto di effettuare o accettare scommesse, direttamente o indirettamente, anche presso soggetti autorizzati a riceverle, che abbiano ad oggetto risultati relativi ad incontri ufficiali organizzati nell’ambito della FIGC, della FIFA e della UEFA”.
La violazione della legge comporta “la sanzione dell’inibizione o della squalifica non inferiore a tre anni e dell’ammenda non inferiore a 25mila euro”.