Il difensore della Lazio Stefan De Vrij il prossimo anno vestirà la maglia dell’Inter. Fin qui, niente di nuovo: lo si sapeva già da febbraio, ma ieri (10 maggio 2018) è arrivata la conferma dato che il nuovo contratto (quinquennale) dell’olandese con i nerazzurri è stato depositato in Lega.
Nessuna irregolarità: De Vrij nei mesi scorsi non ha trovato l’accordo sul rinnovo con la Lazio di Lotito e Tare e, come da regolamento, a febbraio ha avuto il via libera per accordarsi con un altro club. Nel suo caso l’Inter.
A far rumore però in queste ore è che il difensore olandese il 20 maggio avrà in mano le sorti del suo attuale club, la Lazio, nella sfida che varrà un posto nella prossima Champions League proprio contro la sua prossima squadra, l’Inter.
I tifosi della Lazio intanto si stanno “spaccando”: da una parte chi si fida della professionalità di De Vrij, dall’altra chi non si fida affatto o comunque non vorrebbe averci l’ansia e il dubbio che succeda qualcosa di losco per tutta la gara.
Dalla Lazio filtra grande fiducia e rispetto nei confronti del proprio difensore. La professionalità del ragazzo (che ha giocato 16 delle 17 partite disputate dalla squadra di Inzaghi, la maggior parte fornendo prestazioni importanti) non è in discussione e come i compagni il 20 maggio sarà chiamato a dare il massimo.
Ma se dovesse (in buona fede, per carità) commettere un errore decisivo? Come la prenderebbero i tifosi biancocelesti? Accetterebbero l’errore o penserebbero male?
E se invece dovesse fare una grande partita e portare alla vittoria la Lazio? I suoi prossimi tifosi, gli interisti, come accoglierebbero in estate colui che gli ha fatto perdere un posto in Champions?
Insomma, non si preannuncia una giornata semplice per il ragazzo che sicuramente accuserà la pressione anche perché questa benedetta Champions League la sogna fin dal suo arrivo in Italia. E, paradossalmente, se la dovesse ottenere con la Lazio, il prossimo anno lui non la giocherebbe…
Quindi che fare? Il professionista esemplare. Questa l’unica risposta. Poi quel che sarà sarà. Ma ci riuscirà? Il 20 maggio la risposta.
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