Jannik Sinner positivo a un controllo antidoping, ma innocente
Jannik Sinner è risultato positivo a un controllo antidoping: nelle sue urine, infatti, sono state rilevate in quantità infinitesimale, inferiore a un miliardesimo di grammo, tracce di Clostebol, una sostanza proibita.
Il tennista italiano, fresco vincitore del master 1000 di Cincinnati nonché numero 1 al mondo della classifica Atp, è innocente e giocherà regolarmente gli Us Open al via il 26 agosto a New York.
L’International Tennis Integrity Agency, infatti, ha appurato che l’assunzione, emersa dopo un controllo eseguito al torneo di Indian Wells, è stata involontaria motivo per cui Sinner è stato scagionato.
Il suo fisioterapista, infatti, aveva assunto Clostebol per curarsi un dito ferito e la sostanza proibita è entrata in contatto attraverso una lesione della pelle dell’atleta durante un massaggio.
La International Tennis Integrity Agency, quindi, ha ritenuto che non vi è stato nessun dolo ma essendo Sinner responsabile anche del suo team l’Itia ha deciso di togliergli i 400 punti della semifinale di Indian Wells e il relativo premio in denaro, circa 300mila euro.
Sinner, che sin da subito ha collaborato con la International Tennis Integrity Agency, ha commentato la sentenza attraverso una nota stampa: “Ora posso buttarmi alle spalle un periodo davvero molto difficile e profondamente triste. Continuerò a fare il possibile per fare in modo di attenermi al programma antidoping dell’Itia, e sono circondato da un team molto attento e meticoloso”.
Jamie Singer, l’avvocato che ha seguito l’atleta italiano nel procedimento, ha invece dichiarato: “Le regole antidoping devono essere estremamente strette perché abbiano effetto. Per questo può capitare che in alcuni casi anche atleti innocenti possano essere coinvolti. Non c’è alcun dubbio che Jannik Sinner sia totalmente innocente rispetto a questo caso ma il giocatore è responsabile di tutto ciò che accade all’interno del suo sistema, anche se non ne è a conoscenza, come in questo caso eccezionale”.