GIRO D’ITALIA 2019 19 TAPPA – Se apro questo pezzo dando precedenza alla vittoria di Esteban Chaves, la versione colombiana di Maria Teresa Ruta, il sorriso che non conosce confini, vuol dire che, come avevo purtroppo previsto, la tappa odierna, 151 km da Treviso a San Martino di Castrozza con due GPM prima dell’arrivo in quota, non ha avuto incidenza sulla classifica generale. Fanno eccezione i 46” guadagnati sui migliori da Miguel Angel Lopez nella sua lotta per la quinta moneta con Bauke Mollema.
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La tappa ha seguito il copione scontato con un gruppo di 12 corridori che ha preso il largo in partenza: Francois Bidard (AG2R La Mondiale), Andrea Vendrame (Androni Sidermec), Manuele Boaro (Astana), Manuel Senni, Giovanni Carboni (Bardiani-CSF), Amaro Antunes (CCC), Pieter Serry (Deceuninck-Quick Step), Olivier Le Gac (Groupama-FDJ), Esteban Chaves (Mitchelton-Scott), Marco Canola e Ivan Santaromita (Nappo-Vini Fantini), Marco Marcato (UAE Team Emirates). Raggiunto un vantaggio massimo di oltre nove minuti a 20km dall’arrivo, i fuggitivi hanno iniziato la lunga e dolce ascesa al traguardo.
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Esteban Chaves, che aveva già dato segni di ripresa 48 ore fa nell’arrivo di Anterselva, non ha avuto problemi a fare la differenza, approfittando anche della selezione naturale causata dalla salita. Unico a poter nutrire rimpianti è Andrea Vendrame. Il ragazzo di Conegliano è stato bersagliato dalla sfortuna, sotto forma di un salto di catena proprio nel momento in cui Chaves sferrava l’attacco decisivo. Pensando al Colibrì del 2016, quello a cui Nibali scippò in extremis il Giro d’Italia sul Colle della Lombarda, ultima salita della corsa, non si può che sperare che questa vittoria sia foriera di un ritorno in pianta stabile nel Gotha del ciclismo.
Del nulla occorso tra i favoriti alla vittoria finale, si è scritto anche troppo. Spero che non sia così anche domani anche perchè, a mio modesto avviso, la tappa difficilmente produrrà sconquassi in classifica. Si correrà sul percorso della Sportful Dolomiti Race, una delle gran fondo più popolare tra i ciclo amatori. Da Feltre, lungo 194 km, si percorrerà un anello che riporterà i corridori nella città di Vittorino, uno dei padri del Rinacimento, prima di affrontare l’inedita salita finale al Monte Avena.
Subito dopo la partenza, si affronterà Cima Campo per poi scendere su Telve da dove inizierà l’asperità più dura della giornata, il Passo Manghen, eletto impropriamente Cima Coppi dopo la rinuncia al Gavia seppur meno alto di Ceresole Reale, scartato in quanto già affrontato. Su questa salita, e sulla difficilissima discesa, riposano le ultime possibilità di chi vuol ribaltare la classifica. L’unico problema è che da Molina di Fiemme, dove termina la discesa del Manghen, all’arrivo mancheranno più di 100 km.
La tappa poi risalirà la val di Fiemme per affrontare il Rolle, ripercorrendo poi nel senso contrario le strade affrontate oggi prima dell’ascesa finale al Passo Croce d’Aune cui seguirà l’impennata, parzialmente in sterrato fino al Monte Avena.
La speranza per Vincenzo Nibali e Primoz Roglic resta ma ci vorrà anche una giornata negativa della maglia rosa Richard Carapaz perchè il capitolo finale di questo 102° Giro d’Italia venga riscritto.
Giro d’Italia 2019 | La classifica generale dopo la 19 (diciannovesima) tappa
1 CARAPAZ Richard MOVISTAR TEAM 83h 52’ 22” 0’ 00”
2 NIBALI Vincenzo BAHRAIN – MERIDA 83h 54’ 16” 01’ 54”
3 ROGLIC Primoz TEAM JUMBO – VISMA 83h 54’ 38” 02’ 16”
4 LANDA MEANA Mikel MOVISTAR TEAM 83h 55’ 25” 03’ 03”
5 MOLLEMA Bauke TREK – SEGAFREDO 83h 57’ 29” 05’ 07”
6 LOPEZ Miguel Angel ASTANA PRO TEAM 83h 57’ 55” 05’ 33”
7 MAJKA Rafal BORA – HANSGROHE 83h 59’ 10” 06’ 48”
8 YATES Simon Philip MITCHELTON – SCOTT 83h 59’ 39” 07’ 17”
9 SIVAKOV Pavel TEAM INEOS 84h 0’ 49” 08’ 27”
10 FORMOLO Davide BORA – HANSGROHE 84h 02’ 28” 10’ 06”
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