Si svolgerà domani, in versione pasquale, l’edizione numero 108 del Giro delle Fiandre lungo i 271 chilometri che porteranno i corridori da Anversa, che ha soppiantato Bruges come sede di partenza, fino a Oudenaarde dov’è sarà posto lo striscione del traguardo.
Per la 28esima volta nella storia della Ronde van Vlaanderen si correrà nel mese di marzo. L’ultima ricorrenza in tal senso, nel 2013, vide trionfare lo svizzero Fabian Cancellara che arrivò in solitaria rifilando 1’27” all’estroso slovacco Peter Sagan.
Come da tradizione la prima metà della gara sarà priva di difficoltà. Queste avranno inizio al chilometro 137 con l’ascesa dell’Oude Kwaremont, una delle salite iconiche della corsa. Una tregua di 20 chilometri introdurrà sei muri in rapida successione: Kapellberg, Wolvenberg, Molenberg, Marlboroughstraat, Berendries e Valkenberg. Al termine di questa raffica ne mancheranno 90 all’arrivo.
Dopo una breve fase interlocutoria ai meno 70 verrà affrontato per la seconda volta l’Oude Kwaremont, seguito da Paterberg e dallo spauracchio Koppenberg, solo 600 metri con media 11% e punta massima al 22%. Il più abbordabile trittico, costituito da Steenbeekdries, Stationsberg e Taaienberg, introdurrà i corridori nella fase decisiva della gara con la terna Kruisberg, Oude Kwaremont (terzo passaggio) e Paterberg, per la seconda volta, che dovrebbe emettere la sentenza finale. Se così non fosse sarà volata al termine del rettilineo più lungo del ciclismo mondiale.
Analizzando il lotto dei probabili protagonisti c’è poco da sorridere. All’assenza già preannunciata dei quattro tenori, Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), vincitore l’anno scorso, Jonas Vingegaard (Visma Lease a Bike), Remco Evenepoel (Soudal Quickstep) e Primoz Roglic (Bora Hansgrohe), si è aggiunta la pletora d’infortunati generati dal capitombolo collettivo avvenuto alla Dwars Door Vlaanderen di mercoledì scorso.
La corsa, che ha registrato il successo dello statunitense Matteo Jorgenson (Visma Lease a Bike), già vincitore a inizio mese della Parigi-Nizza, è stata caratterizzata da una caduta in cui si sono fratturati la clavicola il capitano della Visma, Wout Van Aert, che dovrà così rinunciare al Giro d’Italia, e il connazionale Jasper Stuyven (Lidl Trek).
Leggermente meglio è andata all’eritreo Biniam Girmay (Intermarchè Wanty) e al danese Mads Pedersen (Lidl Trek). Entrambi saranno al via domani, anche se la loro competitività è tutta da verificare. Lo scandinavo, in particolare, con la vittoria nella Gand-Wevelgem si era accreditato come l’avversario numero uno del favorito assoluto della corsa: l’olandese Mathieu van der Poel (Alpecin Deceuninck).
Domenica scorsa, infatti, il nipote di Raymond Poulidor e il campione del mondo di Harrogate 2019 hanno dato vita a uno scontro entusiasmante, vinto a sorpresa dal vichingo. Difficile che la battaglia possa ripetersi domani.
In questo scenario, in cui solo il duo Visma Lease a Bike, formato da Jorgenson e dal belga Tisch Benoot, e il Wolfpack, ossia il collettivo Soudal Quickstep, paiono poter ostacolare la terza vittoria consecutiva in anni pari della maglia iridata, si apre uno spiraglio per ben figurare anche per gli atleti italiani. Matteo Trentin (Tudor Pro Cycling Team) è un navigato interprete delle corse del nord; Jonathan Milan (Lidl Trek), causa la caduta dei suoi due capitani mercoledì scorso, si trova catapultato al vertice delle gerarchie nell’ambiziosa Lidl Trek; infine, c’è Alberto Bettiol (EF Education Easy Post), che il Fiandre l’ha già vinto cinque anni fa, a cui non manca la sfrontatezza per tentare il bis. È troppo sperare che nell’uovo di Pasqua troveremo una bella sorpresa tricolore?
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