Damiano Caruso (Bahrain Victorious) ha vinto la ventesima tappa del 104° Giro d’Italia, l’ultima in linea. Il ciclista ragusano ha preceduto di 24” sul traguardo dell’Alpe Motta la maglia rosa Egan Bernal (Ineos Grenadier) con un altro colombiano, sempre della Ineos, Daniel Martinez, terzo a 35”. Immutata nelle posizioni, ma non nei distacchi, la classifica generale. Bernal domani potrà difendere nei 30 km della crono conclusiva il rassicurante margine di 1’59” su Caruso. Simon Yates (BikeExchange), sempre terzo in graduatoria ma non pervenuto oggi, è intanto sprofondato a 3’23 dal leader della corsa.
Questa ha sentenziato una frazione, indubbiamente emozionante, ma nella quale il risultato finale del Giro non è mai stato in discussione. L’episodio decisivo ha avuto luogo a 50 km dal traguardo, in territorio svizzero, a metà della discesa del Passo del San Bernardino. Il Team DSM improvvisava un attacco di squadra con il capitano Romain Bardet che si trascinava dietro due gregari, l’australiano Chris Hamilton e l’olandese Michael Storer. Replicava subito la Bahrain Victorious con Caruso che partiva all’inseguimento in compagnia del fido Pello Bilbao.
A fine discesa, il quintetto si ricompattava recuperando anche i cinque fuggitivi della prim’ora: Louis Vervaeke (Alpecin-Fenix), Simon Pellaud (Androni Giocattoli – Sidermec), Giovanni Visconti (Bardiani-CSF-Faizanè), Felix Großschartner (BORA – Hansgrohe) e Vincenzo Albanese (EOLO-Kometa). I 10 attaccanti trovavano subito l’accordo nel fondo valle, prima della salita al Passo dello Spluga, costringendo la Ineos a sacrificare Salvatore Puccio per evitare che il distacco si dilatasse.
I fuggitivi iniziavano l’ascesa con 23” di vantaggio sulla maglia rosa. A metà arrampicata il margine era più che raddoppiato con solo quattro superstiti in testa, Bardet e Caruso con i rispettivi luogotenenti Storer e Bilbao, che potevano vantare ben 52” su Bernal. A questo punto, a chiudere la minuscola speranza che il ragusano potesse ribaltare il Giro, interveniva Jonathan Castroviejo.
Lo spagnolo della Ineos, ottimo cronoman, prendeva la testa del gruppo, recuperando già 10” al GPM. A metà discesa il vantaggio dei battistrada era ulteriormente sceso a 32”. C’era, però, un problema per la Ineos: l’azione di Castroviejo era stata così incisiva da mettere in crisi il compagno di squadra Daniel Martinez, destinato alla protezione di Bernal nella salita finale verso l’Alpe Motta. Il rallentamento per attenderlo consentiva ai fuggitivi di tornare avanti di 40”. Con questo distacco si arrivava all’imbocco della erta conclusiva, a 7 km dall’arrivo.
Salendo verso il traguardo, Bilbao e Storer spendevano rapidamente le ultime energie, lasciando Bardet e Caruso soli a giocarsi la tappa. Dietro, intanto, Martinez imprimeva ai migliori un ritmo forsennato che riduceva il gruppo degli inseguitori a poche unità. Ai meno quattro il vantaggio del duo di testa era sceso a 30” con Bardet che faceva fatica a tenere la ruota dell’aquila degli Iblei.
Dietro Bernal e Martinez restavano soli con Yates, Joao Almeida (Deceuninck-QuickStep) e Alexander Vlasov (Astana-PremierTech) che dovevano riporre ogni aspirazione di successo nel cassetto. Caruso staccava Bardet ai meno 1.500 con il francese che veniva superato anche dai due colombiani della Ineos. Martinez riusciva così a guadagnare un posto in classifica generale, salendo al sesto posto. A lui e Castroviejo va grande parte del merito se Bernal, comunque ritrovato dopo la giornata no di Sega di Ala, ha potuto vivere oggi una giornata tutto sommato tranquilla.
Domani si chiude con la crono finale, di poco superiore ai 30 km, da Senago a Piazza del Duomo a Milano. Diversamente da sette mesi fa, quando Tao Geoghegan Hart e Jai Hindley, alla pari in classifica, si giocarono il Giro in una nuova forma d’ordalia, domani, invece, per i primi tre la frazione sarà una passerella. Più interessante, invece, la lotta per le posizioni di rincalzo posto che tra Vlasov, quarto, ed Almeida, ottavo, ci sono solo 103 secondi. Il portoghese domani contenderà a Filippo Ganna (Ineos Grenadier) la vittoria di giornata e, nel farlo, tenterà anche di risalire, quanto più possibile in graduatoria.