Il fiammingo Dries De Bondt(Alpecin Fenix) ha vinto la diciottesima tappa del 105° Giro d’Italia, un lungo scivolo di 156 chilometri da Borgo Valsugana a Treviso. L’ex campione del Belgio ha preceduto d’un inezia sul traguardo il mantovano Edoardo Affini (Jumbo Visma) con gli altri due componenti il quartetto in fuga, Magnus Cort Nielsen (EF Education Easy Post) e Simone Gaburro (Bardiani CSF), rispettivamente terzo e quarto. Alberto Dainese (Team DSM) ha conquistato la quinta piazza, regolando il gruppo dei migliori giunto con 14” di ritardo. Il ritiro per positività al Covid del portoghese Joao Almeida (UAE Team Emirates) provoca uno slittamento di posizioni nelle posizioni di rincalzo della classifica generale con Vincenzo Nibali (Astana Qazaqstan) che sale in quarta posizione a 5’48”. Restano, invece, invariate le prime tre posizioni con l’ecuadoriano Richard Carapaz (Ineos Grenadiers) che conserva la maglia rosa con un vantaggio di 3” sull’australiano Jai Hindley (Bora Hansgrohe) e di 1’05” sul basco Mikel Landa (Bahrein Victorious).
La tappa si è consumata interamente sul tentativo di fuga del quartetto composto da De Bondt, Affini, Cort Nielsen e Gaburro. Partiti dopo soli cinque chilometri, i quattro hanno viaggiato in perfetta armonia, nonostante il gruppo non li abbia mai dato troppo spazio. Il vantaggio massimo raggiunto, infatti, è stato di 2’40” a 50 chilometri del traguardo. Eppure, dosando saggiamente le energie, complice la grandissima stanchezza che c’era oggi nel plotone, gli attaccanti sono riusciti a portare a termine la fuga, giocandosi la vittoria tra di loro. Non è possibile omettere la copiosa partecipazione popolare alla tappa odierna. Nel solo passaggio a Ca’ del Poggio, a 50 chilometri dal traguardo, erano presenti ventimila persone.
Domani va in scena la diciannovesima frazione, suddivisa tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia. Si partirà da Marano Lagunare per arrivare dopo 178 chilometri al Santuario di Castelmonte sopra Cividale del Friuli. I primi 70 chilometri non saranno impegnativi. Verranno scalati, a questo punto, in rapida successione due GPM di terza categoria, Villanova Grotte ed il Passo di Tanamea. Al termine della discesa del secondo si entrerà in Slovenia a Kobarid, nota in italiano come Caporetto, a 62 chilometri dall’arrivo. Dal luogo della disfatta militare del 24 ottobre 1917 inizierà l’ascesa all’asperità principale di giornata il Monte Kolovrat, lunga 12 chilometri con un dislivello di 920 metri ed una pendenza media del 7,7%. Dopo il passaggio in vetta ed il seguente rientro in Italia, i corridori affronteranno una picchiata di 35 chilometri fino a Cividale del Friuli. Da lì partirà la salita finale al traguardo, lunga 8.000 metri con una pendenza media del 6%.
Privi di un Almeida da distanziare, i tre tenori si daranno finalmente battaglia?