A Gorizia suona l’ora di Campanaerts
Il primatista mondiale dell’ora Victor Campanaerts (Qhubeka Assos) ha vinto la 15ma tappa del 104° Giro d’Italia che portava i corridori da Grado a Gorizia. Il belga ha battuto in uno sprint a due l’olandese Oscar Riesebeek (Alpecin Fenix) con il tedesco Nikias Arndt (Team DSM) terzo a 7”. Invariata la classifica generale con il colombiano Egan Bernal (Ineos Grenadiers) in maglia rosa con un vantaggio di 1’33” sull’inglese Simon Yates (Bike Exchange). Damiano Caruso (Bahrain Victorious) mantiene la terza posizione con un distacco di 1’51”.
I 147 km del percorso odierno prevedevano anche uno sconfinamento in Slovenia con un breve circuito da ripetersi tre volte al culmine del quale era piazzato un GPM di quarta categoria: Gornje Cerovo, lungo 1.700 metri con una pendenza media dell’8,1%. Piazzata tra lo Zoncolan ed il tappone dolomitico di domani, questa frazione, ancor prima della partenza, era destinata a dare spazio ai comprimari. Subito dopo il via, con un tentativo di fuga già in atto, una caduta in fondo al plotone costringeva la giuria a neutralizzare la corsa. Tra coloro che erano finiti a terra, Emanuel Buchmann (Bora Hansgrohe), sesto in classifica questa mattina, era costretto al ritiro. Insieme a lui abbandonavano il Giro anche Jos Van Emden (Jumbo Visma), Ruben Guerreiro (EF Education Nippo) e Natnael Berhane (Cofidis).
Alle 13.55 aveva luogo la seconda partenza con la fuga che andava via in meno di un chilometro. Ne erano protagonisti 15 corridori: Lars van den Berg (Groupama-FDJ), Bauke Mollema (Trek-Segafredo), Quinten Hermans (Intermarché Wanty Gobert), Dario Cataldo e Albert Torres (Movistar), Harm Vanhoucke e Stefano Oldani(Lotto Soudal), Niklas Arndt (Team DSM), Dries De Bondt e Oscar Riesebeek (Alpecin-Fenix), Victor Campenaerts, Maximilian Walscheid e Lukasz Wisniowski (Qhubeka-Assos), Juan Sebastian Molano (UAE Team Emirates) e Simone Consonni (Cofidis). La corsa del gruppo, staccato di un quarto d’ora nel giro di pochi chilometri, finiva qui.
I fuggitivi procedevano in armonia fino all’ultimo passaggio sulla salita di Gornje Cerovo ai meno 16 dall’arrivo. A questo punto partiva un terzetto formato da Campenaerts, Riesebeek e Torres, con quest’ultimo che perdeva contatto in vista del GPM. Sotto al diluvio, appena scoppiato, i due battistrada riuscivano a mantenere un vantaggio esiguo su un gruppetto d’inseguitori, formatosi nella discesa, andando a giocarsi il successo allo sprint. Campanaerts vinceva agevolmente saltando Riesebeek, partito troppo presto, a 50 metri dallo striscione del traguardo.
Domani va in scena la tappa regina: la cavalcata dolomitica da Sacile a Cortina d’Ampezzo. I corridori saranno attesi da 212 km con 5.500 metri di dislivello e quattro GPM, tutti di prima categoria. In partenza, si scalerà La Crosetta che sarà seguita da 100 km di falsopiano in leggera salita. Poi, nello spazio di 75 km, saranno affrontate tre salite che hanno fatto la storia del ciclismo: il Passo Fedaia, dal suo versante più duro da Malga Ciapela, il Passo Pordoi, Cima Coppi di quest’anno a quota 2.239, ed il Passo Giau, da cui si scenderà in picchiata per 10 km fino al traguardo. Sul traguardo ampezzano sarà più chiaro chi si porterà a casa quest’anno il Trofeo Senza Fine.