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Giro d’Italia 2020, il settimo sigillo di Diego Ulissi nella Valle dei Templi. Filippo Ganna conserva la maglia rosa

Diego Ulissi. Credit: ANSA
Di Simone Gambino
Pubblicato il 4 Ott. 2020 alle 18:52 Aggiornato il 4 Ott. 2020 alle 18:53

Diego Ulissi (UAE Team Emirates) ha vinto la seconda tappa del Giro d’Italia 2020 da Alcamo ad Agrigento, lungo 149 km pieni d’insidi e trabocchetti. Il cecinese, al settimo successo parziale nella corsa rosa, ha preceduto sul traguardo, posto al termine di una leggera salita, l’attesissimo slovacco Peter Sagan (Bora – Hansgrohe) ed il danese Mikkel Honoré (Deceuninck – Quick – Step). Filippo Ganna (Team Ineos Grenadiers), giunto al traguardo con un ritardo di 5” dal vincitore, ha conservato la maglia rosa.

È stata una frazione avvincente fin dal via, grazie all’attacco in partenza di cinque corridori: Thomas De Gendt (Lotto Soudal), Mattia Bais (Androni Sidermec), Alessandro Tonelli (Bardiani CSF Faizané), Ben Gastauer (AG2r La Mondiale) ed Etienne Van Empel (Vini Zabù Brado KTM). La presenza tra i fuggitivi del fiammingo, indubbiamente il più grande specialista dell’antica arte delle fughe da lontano, ha fatto sì che il gruppo fosse sempre guardingo non lasciando mai che il vantaggio raggiungesse dimensioni eccessive. De Gendt, per parte sua, consapevole che difficilmente avrebbe colto il successo di giornata, ha fatto l’en plein lungo i 135 km della fuga, aggiudicandosi tutti i traguardi parziali.

Il vantaggio dei cinque fuggitivi toccava il suo tetto ad 80 km dall’arrivo, salendo a 5′. Proprio nel momento in cui Sunweb e Bora – Hansgrohe si sostituivano alla Ineos Grenadiers al comando del gruppo, si assisteva al dramma di Aleksandr Vlasov (Astana). Il giovane russo, vincitore del Giro Under 23 2018, si fermava a bordo strada scoppiando in lacrime prima di risalire sulla propria ammiraglia. Sembra che alla base del ritiro di uno dei favoriti della corsa ci sia un attacco di dissenteria manifestatosi nella notte. Per la squadra kazaka, che già ieri aveva perso Miguel Angel Lopez, si tratta di un’ulteriore botta di malasorte.

Sotto l’azione delle due squadre in testa al gruppo, il vantaggio dei fuggitivi scendeva gradualmente fino al ricongiungimento subito dopo il traguardo volante di Porto Empedocle a 10 km dall’arrivo. L’andatura altissima portava allo sgretolamento del plotone sull’ascesa conclusiva. A 1500 metri dal traguardi Valerio Conti (UAE Team Emirates) scattava in modo deciso portandosi dietro il compagno di squadra Ulissi ed il danese Honorè. Il trio faceva il buco che veniva chiuso, a caro prezzo energetico, solo da Peter Sagan. Ulissi, recuperate le energie, ai 200 metri saltava Sagan ed Honorè vincendo a braccia alzate. L’australiano Michael Matthews (Sunweb) conquistava la quarta moneta regolando il drappello dei migliori, attardati di 5”.

Domani è in programma la terza tappa, tutt’altro che agevole. Si viaggerà da Enna per 150 km fino al traguardo posto ai 1.793 metri d’altitudine di Piano Provenzana, sul versante dell’Etna che parte da Linguaglossa. Un percorso selettivo che ci chiarirà sicuramente chi non potrà vincere questo Giro d’Italia. Vincenzo Nibali ed il vincitore odierno chiariranno ai tifosi italiani quale potrà essere il loro ruolo in questa edizione della corsa rosa.

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