Lo avevamo invocato domenica sera prima della giornata di riposo e lui ha risposto splendidamente, da quel cavallo di razza che è. D’altronde, che Peter Sagan sia unico lo sa bene chiunque segua il mondo del ciclismo. Lo slovacco non sarà il più grande campione della storia delle due ruote ma forse è il personaggio più splendente che mai si sia messo un numero sulla schiena. Con una impresa magica, una fuga di lunga gittata di 130 km conclusa in solitario, ha vinto la 10ma tappa, 177 km tutti abruzzesi da Lanciano a Tortoreto. Lo ha fatto, trasformando come per magia, da negativa in positiva una giornata che non sarebbe potuta cominciare peggio per la corsa rosa. Un arcobaleno, apparso nel momento del suo arrivo sul lungomare di Tortoreto Lido, ha confermato l’approvazione dall’alto a questa grande impresa.
In mattinata erano arrivati gli esiti dei tamponi fatti ieri. Due ciclisti erano risultati positivi: Michael Matthews (Team Sunweb) e Steven Kruijswijk (Jumbo-Visma). La Sunweb, in piena lotta con Wilco Kelderman per la vittoria finale, incassava il colpo in silenzio. Diversamente, la Jumbo Visma, seguendo il cattivo esempio della Mitchelton Scott, le cui positività erano state riscontrate solo nello staff ma non tra i corridori, decideva di abbandonare la corsa. Ora le due squadre dovranno rispondere del mancato rispetto del protocollo anti-Covid, che non prevede il ritiro collettivo per la positività di un singolo corridore, Simon Yates nel caso della Mitchelton Scott risultato positivo tre giorni fa.
Venendo alla tappa odierna, sul GPM di Chieti dopo 45 km andavano via in sette: Peter Sagan (Bora-Hansgrohe), Filippo Ganna e Ben Swift (Ineos Grenadiers), Simon Clarke (EF Pro Cycling), Jonathan Restrepo (Androni Giocattoli-Sidermec), Dario Cataldo e Davide Villella (Movistar). Il gruppo lasciava fare. Al traguardo volante di Giulianova, vinto da Sagan, a 70 km dall’arrivo i fuggitivi raggiungevano il massimo vantaggio: 4’40”.
Con il primo passaggio sul muro di Tortoreto, cominciava il recupero del plotone che riduceva il distacco a 1’50” ai piedi del Muro di Controguerra quando mancavano 38 km all’arrivo. A questo punto, Domenico Pozzovivo (NTT) schierava la squadra in prima fila, provocando una forte selezione nel gruppo dei migliori. Intanto, davanti cedeva Clarke. A 25 km dal traguardo scattava Pello Bilbao (Bahrian McLaren), terzo in classifica alla partenza a 39” da Joao Almeida (Deceuninck Quick Step). Contemporaneamente, un incidente meccanico fermava Pozzovivo che, però, con un brillante recupero rientrava sui migliori in pochi chilometri.
Sul secondo passaggio sul Muro di Tortoreto, Sagan rompeva gli indugi. Gli resisteva solo Swift che poi cedeva, venendo scavalcato dal rimontante Bilbao. In vetta al GPM lo slovacco conservava 10″ sul basco con il gruppo maglia rosa a 22″. A 10 km dall’arrivo forava Jakob Fuglsang (Astana Pro Team). Gli passava la bicicletta il compagno di squadra Fabio Felline ma il danese perdeva un minuto nell’operazione e, soprattutto, si trovava solo ad inseguire. Senza pietà, il gruppo dei migliori aumentava l’andatura per distanziare il capitano dell’Astana, riprendendo, al contempo, Bilbao. Sagan, intanto volava verso la sua prima vittoria al Giro d’Italia, diventando così il 100° corridore nella storia ad aver vinto una tappa nei tre grandi giri. L’americano Brandon McNulty (UAE Team Emirates) anticipava il gruppo conquistando la piazza d’onore a 19” dal vincitore davanti alla maglia rosa che così guadagnava 4” di abbuono. Ora, in classifica generale, Almeida precede Kelderman di 34” con Bilbao terzo a 39”. Domani è in programma la 11ma tappa. Si va da Porto Sant’Elpidio a Rimini percorrendo 182 km decisamente più docili di quelli odierni. Sarà una delle ultime tappe per i velocisti a cominciare da Arnaud Demare (Groupama – FDJ) che si è visto ripiombare addosso Sagan nella classifica per la maglia ciclamino. Cercasi poker disperatamente ma, con lo slovacco visto oggi, non sarà facile.