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Giro di Lombardia 2019: Mollema vince la corsa dei veti incrociati. Il risultato

Bauke Mollema (Credits: Yuzuru Sunada/Belga via ZUMA Press)

Si chiude con il Giro di Lombardia un 2019 caratterizzato da un fortissimo ricambio generazionale per il ciclismo mondiale

Di Simone Gambino
Pubblicato il 12 Ott. 2019 alle 18:16 Aggiornato il 12 Ott. 2019 alle 19:54

Giro di Lombardia 2019, il risultato: Mollema vince la corsa dei veti incrociati

L’olandese Bauke Mollema ha vinto la 113esima edizione del Giro di Lombardia. La corsa delle foglie morte, ultima classica monumento della stagione, si è corsa da Bergamo a Como lungo 243 chilometri caratterizzati da continui saliscendi.

Il 33enne alfiere della Trek Segafredo ha preceduto di 16” un trio formato dall’ex campione del mondo Alejandro Valverde, dal vincitore del Tour de France Egan Bernal e da Jakub Fugslang, il danese che in aprile si era imposto nella Liegi-Bastogne-Liegi.

Mollema, un perenne piazzato raramente vincente, è partito a 25 chilometri dall’arrivo, beneficiando della tattica rinunciataria dei tre grandi favoriti, in reciproco marcamento tra di loro: Alejandro Valverde, Egan Bernal e il recente vincitore della Vuelta di Spagna, lo sloveno Primoz Roglic. Quest’ultimo, forte degli enfatici successi colti negli ultimi giorni, prima al Giro dell’Emilia e poi alle Tre Valli Varesine, godeva dei favori del pronostico.

L’impressione è che non disponga ancora del fondo necessario per essere competitivo su corse in cui il chilometraggio elevato si combina con un alto tasso di di difficoltà. Bernal, vincitore sul traguardo di Oropa 48 ore fa nel Gran Piemonte, non è nella stessa forma strepitosa che gli ha permesso di trionfare al Tour de France a luglio. La classe del giovane colombiano è immensa, ma oggi serviva qualcosa in più. Don Alejandro, che non ha mai amato questa corsa, ha disputato il suo miglior Giro di Lombardia e, se Mollema non fosse sfuggito, il murciano probabilmente ora starebbe festeggiando il più improbabile dei suoi successi.

Cosa dire degli italiani? Giulio Ciccone ha aperto la strada al compagno di squadra Mollema, facendo il buco al momento giusto sulla salita del Civiglio. Giovanni Visconti ha tentato, invano, di resistere per potersi poi giocare le sue chance in volata. Davide Formolo non è riuscito a ripetere la bella prova della Liegi, dove aveva conquistato il secondo posto alle spalle di Fugslang. Vincenzo Nibali, oggi per l’ultima volta in gara con la maglia della Bahrain Merida, ha ceduto di schianto all’imbocco del Civiglio, complice anche un piccolo problema meccanico.

Si chiude così con il Giro di Lombardia un 2019 caratterizzato da un fortissimo ricambio generazionale per il ciclismo mondiale. Escludendo la vittoria di Philippe Gilbert alla Parigi-Roubaix, grandi giri, classiche monumento e campionato del mondo sono stati appannaggio di corridori che mai avevano vinto ai massimi livelli. Julien Alaphilippe, Primoz Roglic ed Egan Bernal sono stati i tre grandi protagonisti della stagione, gli unici capaci di vincere in fasi diverse della stessa.

All’Italia restano il dignitosissimo Giro d’Italia di Vincenzo Nibali, il titolo europeo di Elia Viviani, l’estemporanea impresa di Alberto Bettiol sui muri del Giro delle Fiandre e la crescita di Giulio Ciccone, protagonista sia al Giro che al Tour. La speranza, soprattutto per gli ultimi due, è che il 2020 li veda sempre più protagonisti.

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