La propaganda a favore dell’invasione russa in Ucraina passa anche dallo sport. Dopo il ginnasta Ivan Kuliak, salito sul podio della Doha World Cup con una Z cucita sulla divisa, arriva un’altra forma di sostegno a questa guerra voluta da Mosca. Alcune squadre russe di bandy (una versione dell’hockey su ghiaccio) hanno formato sul campo da gioco la lettera Z divenuta simbolo dell’esercito russo e dell’invasione in corso ormai da 20 giorni in Ucraina. Una nuova forma di adesione, dunque, alle scelte del Cremlino, e al tempo stesso una protesta contro le sanzioni adottate dalle varie Federazioni sportive nei confronti degli atleti russi.
#SlavaUkraini #UkraineWillResist #RussianWarCrimes #NatoNoFlyZone #BoycottRussia
Ban these players for life!, russian hockey players show support for putins war in Ukraine. All players from the four remaining teams Dynamo Moskva, SKA Neftyanik, Vodnik and Kuzbass participated. pic.twitter.com/dfZGRExwEY— Jonas Hillerström (@LJHillerstrom) March 12, 2022
L’immagine del ginnasta russo Kuliak – che esibiva orgoglioso la Z sul petto, dopo aver conquistato il bronzo, e con al suo fianco l’atleta ucraino che aveva conquistato l’oro – ha fatto il giro del mondo. Ora questa nuova provocazione. Le squadre della Russian Hockey League SKA Neftyanik e Dinamo Mosca, Vodnik e Kuzbas hanno fatto un gesto ancora più eclatante. Prima delle rispettive partite i giocatori dei quattro club hanno formato la lettera Z sul campo di ghiaccio. Anche se è giusto sottolineare che non tutti gli atleti hanno partecipato a questa manifestazione. Simon Jansson, giocatore del Kuzbass, era imbarazzato dall’atteggiamento dei suoi compagni di squadra ed è tornato negli spogliatoi. “Sono rimasto scioccato da quanto accaduto”, ha detto lo scandinavo.
Una iniziativa analoga è stata presa anche dal teatro dell’Opera della repubblica separatista filorussa di Donetsk, dove le ballerine dell’Opera si sono disposte a forma di Zeta durante la loro esibizione. Proprio il riconoscimento dell’indipendenza della repubblica di Donetsk, insieme a quella di Lugansk, da parte della Russia è stato il pretesto a partire dal quale Putin ha dato il via all’attacco in Ucraina.