È morto Gianluca Vialli, l’ex giocatore aveva 58 anni e da tempo era malato
Un’altra terribile notizia scuote il mondo del calcio: è morto questa notte, 6 gennaio, all’età di 58 anni Gianluca Vialli, l’ex calciatore e capo delegazione dell’Italia che da cinque anni combatteva con un tumore al pancreas. Dopo Pelé e Mihajlovic il mondo del calcio perde un altro grande campione. Si svolgeranno nei prossimi giorni a Londra i funerali dell’ex stella di Juventus e Sampdoria. Secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, tuttavia, nei prossimi mesi potrebbe essere organizzata una cerimonia pubblica a Cremona in suo ricordo.
Vialli è stato una delle icone del calcio degli anni Ottanta e Novanta in Italia. Con la Sampdoria ha fatto la storia, in coppia con Roberto Mancini – i due furono soprannominati i gemelli del gol – che tanti anni più tardi ha ritrovato in Nazionale: il Mancio come ct e lui come capo delegazione.
“Con incommensurabile tristezza annunciamo la scomparsa di Gianluca Vialli – la nota della famiglia -. Circondato dalla sua famiglia è spirato la notte scorsa dopo cinque anni di malattia affrontata con coraggio e dignità. Ringraziamo i tanti che l’hanno sostenuto negli anni con il loro affetto. Il suo ricordo e il suo esempio vivranno per sempre nei nostri cuori”. (Qui tutte le reazioni alla morte)
Le condizioni di salute di Gianluca Vialli si sono aggravate nelle ultime settimane, tanto da rendersi necessario un ricovero in una clinica di Londra dove da tempo l’ex giocatore viveva.
Solamente poche settimane fa Vialli aveva annunciato in un comunicato la sospensione temporanea dei suoi impegni con la nazionale italiana di calcio a causa delle sue condizioni di salute.
“Al termine di una lunga e difficoltosa ‘trattativa’ con il mio meraviglioso team di oncologi ho deciso di sospendere, spero in modo temporaneo, i miei impegni professionali presenti e futuri” aveva dichiarato Vialli.
“L’obiettivo – aveva aggiunto l’ex calciatore – è quello di utilizzare tutte le energie psico-fisiche per aiutare il mio corpo a superare questa fase della malattia, in modo da essere in grado al più presto di affrontare nuove avventure e condividerle con tutti voi. Un abbraccio”.
Oggi il drammatico epilogo che arriva dopo la prematura scomparsa di un altro ex giocatore, Sinisa Mihajlovic, morto lo scorso 16 dicembre dopo una lunga battaglia contro la leucemia, e quella del campione brasiliano Pelé.
La carriera
Nato a Cremona il 9 luglio 1964, Gianluca Vialli è stato uno dei migliori centravanti in circolazione tra gli anni Ottanta e Novanta.
Dopo essere entrato nel vivaio del Pizzighettone, viene acquistato dalla Cremonese con cui, nel 1980, fa il suo esordio tra i professionisti. Nel 1984 è tra i protagonisti della promozione in Serie A, motivo per cui lo stesso anno viene acquistato dalla Sampdoria.
I primi due sono altalenanti anche a causa la sua posizione in campo, mentre la svolta arriva nel 1986 con l’arrivo in panchina di Vujadin Boškov, il quale lo impiega come centravanti con Roberto Mancini come rifinitore. L’intesa tra i due sboccia rapidamente tanto che i due calciatori verranno soprannominati i “gemelli del gol“.
Con i blucerchiati vince 3 Coppe Italia, 1 Coppa delle Coppe, laureandosi capocannoniere del torneo e siglando una doppietta in finale contro l’Anderlech, 1 Supercoppa Italiana e uno storico scudetto nel 1990, stagione in cui Gianluca Vialli si laurea capocannoniere con 19 reti. Nel 1992, la Sampdoria arriva in finale di Coppa dei Campioni ma perde a Wembley contro il Barcellona.
Questa sarà la sua ultima partita in blucerchiato: al termine della stagione, infatti, Gianluca Vialli si trasferisce alla Juventus per un costo totale di 40 miliardi di lire.
Con i bianconeri il rendimento è altalenante: nelle prime due stagioni, infatti, il centravanti non brilla anche a causa di numerosi infortuni, mentre la svolta arriva dalla stagione 1994-1995 con l’arrivo in panchina di Marcello Lippi.
Con la Juventus complessivamente disputa 145 partite segnando 53 gol e vincendo uno scudetto, una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana, una Coppa Uefa e una Champions League.
Svincolatosi dalla Juventus, sfruttando l’allora recente sentenza Bosman, Gianluca Vialli nel 1996 si trasferisce al Chelsea. Il primo anno vince subito la Fa Cup mentre nel febbraio del 1998 diviene allenatore della squadra continuando a ricoprire anche il ruolo del giocatore.
Guida la squadra alla vittoria nella Coppa d’Inghilterra e nella Coppa delle Coppe riuscendo anche a conquistare la Supercoppa Uefa l’anno successivo.
Ritiratosi definitivamente dall’attività agonistica nel 1999, conquista da allenatore un altro trofeo, la Charity Shield contro il Manchester United, ma viene licenziato il 12 settembre 2000 e sostituito da un altro tecnico italiano, Claudio Ranieri.
Nel 2001 allena il Watford, squadra della prima divisione inglese, ma non riesce ad andare oltre il quattordicesimo posto in campionato venendo esonerato dopo una sola stagione.
Nel 2002 diventa consulente per Sky Sport intraprendendo la carriera di commentatore tecnico per la tv satellitare, ruolo che ricoprirà per diversi anni.
Nel 2019 diviene capo delegazione della nazionale italiana di calcio allenata dal suo ex partner in attacco Roberto Mancini. I due, insieme, proprio a Wembley dove avevano vissuto la loro più grande delusione sportiva, vincono l’Europeo.
La malattia
Nel 2017 gli viene diagnosticato un tumore al pancreas, una battaglia che lui stesso racconta pubblicamente in diverse interviste e anche in un libro Goals. 98 storie + 1 per affrontare le sfide più difficili.
Gianluca Vialli si sottopone a otto mesi di chemioterapia e sei settimane di radioterapia. “È passato un anno e sono tornato ad avere un fisico bestiale. Ma non ho ancora la certezza di come finirà la partita. Spero che la mia storia possa servire a ispirare le persone che si trovano all’incrocio determinante della vita” racconta nel 2018 in un’intervista al Corriere della Sera.
“Ti prende come un senso di vergogna, come se quel che ti è successo fosse colpa tua. Giravo con un maglione sotto la camicia, perché gli altri non si accorgessero di nulla, per essere ancora il Vialli che conoscevano. Poi ho deciso di raccontare la mia storia e metterla nel libro” ha svelato l’ex attaccante.
Una battaglia che Vialli ha combattuto per cinque lunghi anni. Nel 2021, infatti, l’ex calciatore dichiarava: “Sto abbastanza bene. Non ho ancora completato il viaggio e l’ospite indesiderato è sempre con come”.
“A volte è più presente, altre meno – aveva affermato Vialli nel 2021 in merito al tumore. Diciamo che adesso sono in manutenzione”.
“Da subito mi sono posto degli obiettivi a lunga scadenza: non morire prima dei miei genitori e portare le mie figlie all’altare quando si sposeranno” raccontava Gianluca Vialli, oggi morto all’età di 56 anni, a proposito della scoperta della malattia.
Il cancro, però, è tornato a bussare prepotentemente alla sua porta nel 2022 costringendolo ad annullare i suoi impegni con la nazionale italiana, fino al tragico epilogo.
Vita privata
Gianluca Vialli lascia moglie e due figlie. L’ex calciatore, infatti, si è sposato nel 2003 con Cathryn White Cooper, arredatrice di interni conosciuta a Londra. Dall’unione nascono Olivia e Sofia.
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