In una lunga intervista al Corriere della Sera, l’ex calciatore e allenatore Gianluca Vialli ha parlato, tra le altre cose, della sua malattia.
Vialli si è infatti trovato, di recente, a combattere contro il cancro, e ha reso testimonianza di questa difficile battaglia nel suo ultimo libro”Goals. 98 storie + 1 per affrontare le sfide più difficili“, in uscita in questi giorni.
“Ne avrei fatto volentieri a meno. Ma non è stato possibile. E allora l’ho considerata semplicemente una fase della mia vita che andava vissuta con coraggio e dalla quale imparare qualcosa”, ha detto Vialli ad Aldo Cazzullo in riferimento alla malattia.
“Sapevo che era duro e difficile doverlo dire agli altri, alla mia famiglia. Non vorresti mai far soffrire le persone che ti vogliono bene: i miei genitori, i miei fratelli e mia sorella, mia moglie Cathryn, le nostre bambine Olivia e Sofia”.
Vialli ha spiegato quanto sia stato difficile aprirsi su un tema così delicato.
“Ti prende come un senso di vergogna, come se quel che ti è successo fosse colpa tua. Giravo con un maglione sotto la camicia, perché gli altri non si accorgessero di nulla, per essere ancora il Vialli che conoscevano. Poi ho deciso di raccontare la mia storia e metterla nel libro”.
Dopo otto mesi di chemioterapia e sei settimane di radioterapia, però, ora l’ex attaccante della Juventus sta molto meglio.
“È passato un anno e sono tornato ad avere un fisico bestiale. Ma non ho ancora la certezza di come finirà la partita. Spero che la mia storia possa servire a ispirare le persone che si trovano all’incrocio determinante della vita. […] La vita è fatta per il 10 per cento di quel che ci succede, e per il 90 per cento di come lo affrontiamo. Spero che la mia storia possa aiutare altri ad affrontare nel modo giusto quel che accade”.
“Vorrei che qualcuno mi guardasse e mi dicesse: ‘È anche per merito tuo se non ho mollato'”, ha concluso Vialli.
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